Il suo ultimo libro, Tre cene, è disponibile da poco più di tre settimane, ma Francesco Guccini non ha intenzione di fermarsi, e ha già iniziato a lavorare ad un nuovo progetto editoriale, che lo vedrà tornare in libreria nel 2022.
Si tratterà del decimo romanzo scritto a quattro mani con Loriano Macchiavelli.
L’ultima loro opera firmata insieme era stata Che cosa sa Minosse, pubblicato il 21 ottobre dello scorso anno: un semi-giallo, come lo definì lo stesso Guccini, dove non c’erano morti o personaggi uccisi, ma tutta la vicenda ruotava attorno ad una grande quercia, in una località inventata dal nome Pietrapesa, dove accadevano fatti particolari.
E se Che cosa sa Minosse ha rappresentato un punto di rottura con quanto pubblicato fino ad allora dal duo Guccini e Macchiavelli, anche il prossimo romanzo avrà caratteristiche del tutto innovative.
Congedato il maresciallo Benedetto Santovito, protagonista dei primi cinque romanzi, e avendo dovuto rinunciare nel proseguire la saga di Marco Gherardini detto Poiana, a causa dell’accorpamento tra il Corpo Forestale dello Stato e l’Arma dei Carabinieri, i due scrittori stanno elaborando un nuovo sentiero letterario da percorrere.
Con Loriano Macchiavelli stiamo progettando un romanzo che dovrebbe scombinare un po’ le carte, ha dichiarato Francesco Guccini, pensiamo ad una donna come protagonista, forse giornalista o forse ispettrice di polizia, alle prese con un caso che parte nel 1948 e arriva al 1970, investendo la guerra di Spagna.
Non più una figura maschile, dunque, a capo della vicenda investigativa, ma una donna. Si è arrivati a questa decisione dopo un confronto tra i due autori, che avevano inizialmente pensato di tornare al passato.
Avevamo pensato di recuperare il carabiniere Benedetto Santovito, il nostro primo personaggio, ha continuato Guccini, lo amiamo ancora tanto, ma il tempo passa per tutti.
Quel che c’è di certo è l’ambientazione del romanzo, che affonderà ancora le sue radici sull’Appennino, tanto caro ad entrambi gli autori.
È la terra che ho conosciuto e dove ho vissuto, ha concluso Guccini, è la stanza della memoria. Vale un po’ il discorso degli scrittori sudamericani capaci di creare su personaggi e luoghi normali.
Un lungo rapporto professionale, ma anche di profonda e sincera amicizia, quello che lega Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli, che proprio quest’ultimo ha raccontato in esclusiva per Liberementi, in occasione degli ottant’anni del cantautore modenese.