C’è un autore nel mondo della fantascienza che riesce a mettere tutti d’accordo: il suo nome è Isaac Asimov.
Si, perché lo scrittore russo non è solo uno tra i più prolifici della storia della letteratura moderna, con una produzione stimata attorno ai 500 volumi pubblicati, ma è anche uno dei più apprezzati, grazie all’elevata qualità delle sue opere. C’è da dire, per inciso, che Asimov nella sua carriera non si è concentrato solamente sulla fantascienza, ma ha scritto anche tomi di divulgazione scientifica, romanzi gialli e letteratura per ragazzi. Un vero e proprio scrittore a tutto tondo.
Difficile dire quale sia la sua opera più riuscita, e questo non riscontrerebbe neanche il nostro intento, ma c’è sicuramente una parte della sua produzione fantascientifica, che brilla di una luce straordinariamente unica: si tratta del Ciclo della Fondazione.
Inizialmente l’opera nacque come una serie di racconti, scritti tra il 1942 e il 1949, e pubblicati, negli stessi anni, sulla rivista Astounding Science Fiction; nel 1951, vennero poi raccolti in tre volumi, Cronache della galassia, Il crollo della galassia centrale e L’altra faccia della spirale, che andarono a comporre la Trilogia della Fondazione.
Per quasi trent’anni la Trilogia rimase come una vera e propria pietra miliare del genere fantascientifico, diventando un punto di riferimento per tutti gli appassionati del genere.
All’inizio degli anni ’80, però, sotto la spinta non solo dei lettori, ma anche dei vertici della casa editrice americana Doubleday, Asimov decise di riprendere in mano la sua opera, con l’intento di ampliarla e completarla.
Ne scaturirono, così, altri quattro romanzi: il primo ad essere pubblicato fu L’orlo della Fondazione, uscito nel 1982, seguito quattro anni dopo da Fondazione e Terra, che andarono a formare i due capitoli finali del Ciclo; a completare quest’opera colossale uscì nel 1988 Preludio alla Fondazione, e nel 1993 Fondazione anno zero, che andarono a collocarsi come primi due atti.
C’è stato un grande dibattito nel corso dei decenni tra chi riteneva che la Fondazione fosse già completa nella sua forma di Trilogia, e chi, invece, considerava gli ultimi quattro capitoli una parta mancante, e necessaria, al cesellamento finale dell’opera.
“Trilogisti” e “eptalogisti” si sono dunque confrontati e continuano a farlo, non solo sulla funzione degli ultimi quattro capitoli della Fondazione, ma con quest’ultimi si dividono anche tra coloro che ritengono che il Ciclo vada letto nell’ordine di pubblicazione delle opere, quindi con Cronache della galassia come primo libro e Fondazione anno zero come ultimo, e coloro che propendono nel seguire il filo logico della storia, con Preludio alla Fondazione come primo tomo da affrontare.
E proprio di Preludio alla Fondazione ricorrono quest’anno i trent’anni dalla pubblicazione italiana, avvenuta nel 1989, l’anno successivo a quando arrivò sugli scaffali delle librerie negli Stati Uniti.
La storia ha inizio nel secondo decennio degli anni 12000, quando l’imperatore del pianeta Trantor, Cleon I, avvicinato dal Ministro della Scienza, viene informato che un tale, Hari Seldon, sarebbe in grado di predire il futuro con un metodo matematico. L’imperatore, incuriosito da tale metodo, e desideroso di poterlo utilizzare a proprio favore per mantenere, e provare ad aumentare, il proprio potere, ordina al fido Demerzel di trovare il matematico, per incontrarlo. Ma l’incontro con Seldon non dà all’imperatore le risposte auspicate, etichettando la psicostoria, ovvero il sistema utilizzato per predire il futuro, eccessivamente teorico, senza alcuna possibilità di applicazione pratica. Ma quando sembra che l’avventura di Seldon sia già arrivata al termine, il giornalista Chetter Hummin lo avvicina, e lo convince che Demerzel lo stia controllando, con il probabile intento di catturarlo, e lo persuade a fuggire, per cercare di sviluppare la psicostoria. Comincia così la fuga di Hari Seldon, che inizia all’università di Streeling, per proseguire lungo molti altri settori del pianeta, accompagnato da Dors Venabili, alla quale viene assegnata la protezione dello stesso.
Preludio alla Fondazione è, indipendentemente da dove si voglia iniziare la lettura del Ciclo della Fondazione, una tappa importante da affrontare, non solo come tassello del vastissimo mosaico letterario di Asimov, ma anche come elemento significante della letteratura fantascientifica più in generale.