
Inauguriamo con la bravissima Federica Guglietta un appuntamento che speriamo di mantenere il più possibile regolare. In questo spazio intervisteremo i blogger letterari. A loro chiederemo cosa fanno esattamente e quali sono i loro trucchi per “raccontare” e “narrare” al meglio un libro sul web. Naturalmente, visto che la maggior parte delle novità si fanno partire di lunedì… noi questo lunedì vi proponiamo il blog di Federica che per chi non lo sapesse è Il Lunedì dei Libri.
Come si racconta un libro attraverso il web 2.0?
Con semplicità, ma accompagnata da giudizi ben argomentati sul libro in questione. I lettori, seguendo chi parla di libri sul web, si appassionano e c’è molta condivisione di idee, pareri e gusti.
Ci racconti un po’ di più nel dettaglio il tuo progetto?
Per quanto mi riguarda, in questo vasto e colorato mondo di booktuber e bookstagrammer, preferisco sempre scrivere di libri ed è quello che mi impegno a fare almeno una volta a settimana su Il Lunedì dei Libri pubblicando un consiglio di lettura che ha l’arduo compito di rendere meno traumatico il lunedì di segue il blog. Ogni volta affianco la pubblicazione dell’articolo della settimana, che può essere una recensione, un’intervista o anche un report delle presentazioni a cui mi piace partecipare in libreria, con una foto che scatto per la condivisione sui vari social (nello specifico Instagram e Twitter, ma c’è anche la pagina Facebook omonima del blog su cui condivido direttamente il link all’articolo).
Come nasce la tua passione per l’editoria e per la sua narrazione?
Fin da piccola ho sempre letto molto. I miei mi ricordano quasi sempre con un libro in mano e dicono che imparassi intere storie di libri per bambini a memoria. Da grande, ho sempre studiato le materie che mi piacevano di più, naturalmente quelle letterarie. Il mio primo incontro in senso stretto con il mondo di questa industria culturale che è l’editoria è arrivato quando ho capito che mi piaceva sì leggere, ma altrettanto parlare di quello che leggevo. Così, prima di dar vita a un mio progetto, ho collaborato per anni con testate dedicate e blog collettivi.
E poi?
Poi, continuando a seguire la mia passione, ho deciso di specializzarmi in questo campo conseguendo la magistrale in Editoria.
Pensi che possa diventare (se non lo è già) un lavoro?
Per me parlare di libri sul blog e sui social in generale non è un lavoro: è stato ed è un bisogno, un’attività che mi piace portare avanti e che credo arricchisca le mie giornate. Non ricevo alcun compenso per quello faccio. Ricevo proposte di lettura dalle case editrici, questo sì, accompagnate spesso dall’invio di una copia staffetta del libro. Non credo che, nel mio caso, scrivere di libri per un mio progetto potrà mai diventare un lavoro, mi piace pensare che un giorno potrò lavorare in editoria occupandomi di comunicazione web.
Ci racconti il flusso del tuo lavoro?
Mentre leggo sottolineo i passaggi che mi colpiscono di più e prendo appunti. Poi scrivo. Come dicevo prima, cerco sempre di far uscire un articolo a settimana. A volte non ci riesco e mi dispiace molto, mi impegno a essere costante nella pubblicazione. Ad oggi vengo contattata da case editrici che hanno imparato a conoscermi come lettrice e mi propongono sempre letture in linea coi miei gusti. Quei libri che andrei comunque a comprare in libreria, insomma.
Quando si parla di un libro sul web da cosa bisogna partire?
Parto dalla storia che viene raccontata e come questa ha lasciato un segno nella mia esperienza di lettura. Dicevo che ai lettori piace leggere chi scrive di libri sul web perché quel blog e quella persona che c’è dietro al blog e/o ai social crea condivisione. Ultimamente una persona che legge le mie recensioni e mi conosce anche di persona mi ha detto una cosa bellissima: leggendo i tuoi Lunedì dei libri sembra proprio di averti qui di fronte a raccontare il libro, come faresti di persona. Sono molto contenta di questa cosa.
Hai mai parlato di un libro che non ti è piaciuto?
Su Il Lunedì dei Libri, per scelta, parlo solo di libri che mi sono davvero piaciuti. Quindi va da sé che non ho mai parlato di libri che non mi siano piaciuti per niente. Mi capita di aver delle perplessità intorno a un libro e cerco sempre di farle emergere, ciò non toglie che se in un determinato libro c’è qualcosa che mi abbia fatto pensare ok, vale la pena leggerlo fino in fondo, io ne parlo. Altrimenti preferisco non esprimermi.
Per finire ci consigli un libro?
Lo sto finendo in questi giorni, ma mi sta prendendo troppo quindi posso permettermi di anticipare qualcosa rispetto alla recensione e, già che ci siamo, lo consiglio anche a voi di Liberementi. Si tratta di Il confine del paradiso, romanzo d’esordio di Esmé Weijun Wang, portato in Italia dalla casa editrice torinese Lindau che, proprio con questo titolo, inaugura una nuova collana, «Contemporanea». Al centro del romanzo troviamo un tema delicatissimo, quello della malattia mentale, affrontato e raccontato tramite le diverse voci dei personaggi che si avvicendano di capitolo in capitolo, regalando al lettore una vicinanza inaspettata alla materia del romanzo. Fatico a staccarmi dalle pagine, non potevo non consigliarlo.