È LUNEDÌ (E IO NO)

Spoiler per evitare a chi non è interessato di arrivare fino in fondo. Oggi si parla quasi esclusivamente di politica.

Porgi l’altro Guanciale
Mi ha colpito un dibattito animato e acceso in una chat con alcuni amici sulla scelta di Letta di alleggerire il clima politico rilanciando un meme che lo vedeva coinvolto. In quel caso specifico Letta si schierava dalla parte del guanciale, nell’eterna sfida per la carbonara perfetta. Nulla di grave, si ride anche quando si fa politica e non fa male farlo nel bel mezzo di una campagna elettorale. Però siamo a meno di un mese dalle elezioni e il Paese rischia (stavolta non è un modo di dire) di dover versare lacrime amare nel prossimo futuro. Da un uomo serio come Letta ci si aspetta integrità e voglia di lavorare. Invece il programma del centro sinistra per ora consiste nel dire il contrario del centrodestra (mettiamola come vogliamo ma l’unica che sta raccontando un programma è Giorgia Meloni) e forse servirebbe davvero sentir dire qualcosa di sinistra e no, #GuancialeTuttaLaVita non lo è.

TweetWatching
Sempre in orbita centrosinistra mi ha colpito parecchio la vicenda di Raffaele La Regina, uno degli under 35 su cui stanno puntano Letta e il Pd. La Regina nel 2017 scrisse sui suoi canali social alcune frasi contro Israele. Ma quel che La Regina ha frettolosamente bollato come satira (!) per gli avversari politici è stata una mega piscina di fango dentro cui portare il Partito Democratico. Mi interessa relativamente come sono andate le cose, ma la questione è attualissima. L’archeologia dei social sarà sempre più centrale nel dibattito politico e culturale. Tutti abbiamo scritto la battuta sbagliata. Tutti abbiamo postato la foto sopra le righe e tutti abbiamo avuto il diritto a farlo. La ricerca dell’archeopost o del paleotweet del personaggio del momento sperando di trovare qualcosa di sconveniente è lo sport del futuro. Le regole sono scritte da tempo e cascarci nel bel mezzo della campagna elettorale è francamente un po’ da polli.

Noia? Ricordiamoci il 2018.
Sempre nella chat di cui vi parlavo in apertura un amico ha scritto: ma voi ve la ricordate una campagna elettorale più moscia di questa?
Certo che sì! Quella del 2018 è stata noiosissima (anche nei temi) ma ci ha regalato una serie di plot twist da favola, nell’immediato post voto: il governo Cottarelli che muore prima di nascere, Di Maio che vuole l’impeachment di Mattarella e l’arrivo di un professor nessun che diventa primo ministro. A pensarci oggi, dell’ingresso in politica di Conte si è sempre parlato troppo poco.

Libri ricevuti: Una vita in alto di Sara Simeoni (Rai Libri), Sotto il vulcano – Tutto Esaurito (curato da Claudia Durastanti per Feltrinelli).