Padre occidentale: storia di una famiglia

di Raffaele Calvanese*

C’è una strada di Firenze che ritorna, Via dei Bardi, da lì partirono i Litfiba e dalla stessa strada partono anche le storie del libro di Simone Lisi, Padre Occidentale – L’ineffabile origine dello Yoga edito da Effequ.

Immaginate una riscrittura di Post Office di Bukowski in salsa fiorentina, spogliata di estremismi ma condita con la stessa disillusione verso il lavoro, part time nel caso del protagonista, Silvio Brunelli, impiegato presso le poste private di Firenze che la mattina prima di entrare in ufficio occupa sempre lo stesso tavolo in biblioteca per coltivare la sua aspirazione da scrittore.

Padre occidentale per questo diventa una sorta di percorso a ritroso in cui Silvio Brunelli cerca di risalire la corrente della storia fiorentina dello Yoga partendo dall’appuntamento fisso del pranzo con suo padre Aldo e suo nonno. Tre generazioni che si confrontano continuamente ma che, almeno inizialmente nel libro, non si parlano davvero.
La chiave per aprire le loro porte è, manco a dirlo, lo yoga, ovvero la ricerca della sua origine, del suo arrivo in Italia e a Firenze. Usando quel grimaldello, inconsapevolmente, Silvio Brunelli comincia a scrivere il libro che tutti noi dovremmo scrivere nella nostra vita. Il libro dei rapporti familiari e delle dinamiche che ci hanno formati.

Che sia imparare a suonare la chitarra o imparare a cambiare una lampadina, infatti, in ogni famiglia si creano dei codici e dei linguaggi attraverso i quali si tramandano pezzi di vita ed eredità personali e morali, per la famiglia Brunelli il linguaggio attraverso cui si comunica è lo Yoga. Solo che il protagonista all’inizio non lo sa, e non lo sa nemmeno il lettore.

Per parafrasare una famosa massima di José Mourinho “chi sa solo di yoga non sa nulla di yoga” sembra essere questa la morale del libro in cui si affrontano temi importanti come la convivenza, la separazione dei genitori, il rapporto tra generazioni e mondi differenti, i destini di persone che sperimentano frustrazioni lavorative e occupazioni malpagate.

La scrittura è la componente che mi ha colpito maggiormente perché Lisi riesce ad attraversare i vari stati d’animo del protagonista, che si trova in situazioni scomode, dolorose, grottesche ed anche emotivamente impegnative, con un registro capace di anestetizzare la narrazione.
La scrittura di Padre Occidentale sembra essere immersa in un liquido amniotico capace di rendere il protagonista distante, almeno in apparenza, dagli eventi che tempestano la sua vita. Lo yoga in questo sembra aver influenzato parecchio le pagine del libro che ne escono pacificate, anche quando Silvio Brunelli/Simone Lisi sembra essere in alto mare, in balìa delle correnti emotive e degli accidenti della vita, al lettore viene restituita sempre una parola spogliata di eccessivo pathos e stemperata con la giusta dose di sarcasmo e cinismo.
La ricerca non ha una vera fine, quello che conta è continuare a cercare e godere di tutto quello che si incontra in questo cammino, Padre Occidentale è tutto questo ed anche molto altro.

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*Raffaele Calvanese, speaker radiofonico e giornalista musicale, si è laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l’Orientale di Napoli. Nel 2019 ha pubblicato il suo primo libro “Di che cosa Parla veramente una Canzone” (Scatole parlanti). Dal 2011 al 2016 ha collaborato con Radio Prima Rete, a Caserta, dove ha condotto The Otherside, programma da lui ideato. Dal 2017 va in onda su New Radio Network dove intervista le realtà musicali emergenti della Campania. Scrive per le riviste “Oca Nera Rock”, “Inside Music” e “ShockWave Magazine”. Figura tra i collaboratori di “Poetarum Silva”, rivista online dedicata alla narrativa e alla poesia.