Coccodrilli, reti e cucchiai. La prefazione di Bruno Pizzul

* di Bruno Pizzul

Nota: Per tutta l’estate, ogni settimana e per gentile concessione dell’editore Lab DFG, pubblicheremo una parola tratta dal libro Coccodrilli, reti e cucchiai per raccontare quanto il mondo del calcio sia ormai di fatto pienamente penetrato dentro il linguaggio parlato di tuti i giorni. Nel farlo abbiamo scelto delle parole che si sposano con la stagione appena iniziata: l’estate. Prima però caliamoci nel testo e leggiamo l’introduzione di Bruno Pizzul.

Ma quanto si sono divertiti gli Autori a compilare questa brillante raccolta di parole del calcio? Mi rendo conto che è un modo inconsueto con cui impostare la prefazione a una fatica letteraria, è tuttavia la domanda che mi è sorta immediata non appena ho dato una sbirciatina all’elaborato. Il rimarcare l’evidente piacere con cui Damele e Amoretti hanno dato vita all’opera non suoni come modo per sottostimare l’impegno con cui vi hanno lavorato, quasi riducendolo a mero esercizio di giocoso divertimento personale. È piuttosto, per restare in tema di lessico sportivo, il pronostico che i lettori trarranno analogo piacere nel verificare tutto ciò che può essere legato alle parole del pallone, con i significati, i collegamenti, i richiami, le peculiarità del caso.

Da sempre innamorati del calcio, Damele e Amoretti hanno dato vita a questo lavoro in abbinamento, forti della loro formazione culturale classica e di una collaudata collaborazione letteraria. Per diretta testimonianza degli Autori, che ne fanno menzione nei ringraziamenti, la raccolta delle parole è stata frutto di una capillare e pluriennale opera di ascolto e cernita da parte di un nutrito numero di persone, parenti ma non solo, per individuare i vocaboli, le locuzioni, i modi di dire relativi all’amato mondo del calcio onde poi inserirle nel libro. Toccante il riferimento a quell’Altrove nel quale, confortati dalla
presenza di un pallone, si sono sistemati e ci osservano coloro che non sono più fisicamente tra noi. Che ci fosse bisogno anche di una guida alla lettura per un argomento così articolato e complesso è stato avvertito dagli Autori che ammaestrano il lettore a un corretto approccio, con le parole del calcio espresse con una grafia, diversa per i sinonimi esistenti in altri contesti, segnalati e collegati spesso con commenti sagaci, ironici e comunque azzeccati. Lo stesso titolo Coccodrilli, reti e cucchiai sintetizza in maniera efficace l’intento degli Autori, che hanno comunque subito utilizzato un
sottotitolo chiarificatore.

Detto che la sistemazione delle parole avviene per blocchi individuati attraverso l’elencazione alfabetica, racconterò come mi sono trovato coinvolto nella lettura. Convinto che la fruizione dovesse essere analoga alla classica consultazione di un dizionario o di un vocabolario, avevo cominciato a piluccare qua e là, soffermandomi a caso su una parola e gustandomi la specificità calcistica e i sempre presenti collegamenti con altri linguaggi in aggiunta alle già citate, apprezzabilissime, pillole ironiche. Ben presto tuttavia mi sono ritrovato a procedere come se leggessi un romanzo, una parola e una pagina dopo l’altra. Provare per credere. Davvero ogni appassionato di calcio troverà riscontri molto interessanti, confortando le proprie conoscenze personali e arricchendole con la guida ordinata degli Autori. Inevitabile che in qualche modo cercassi di misurare le mie lontane esperienze di telecronista sportivo con questo modo di esporre e considerare il linguaggio delle parole.

Debbo dire che ai miei tempi la faccenda era meno complessa di quanto
non lo sia oggigiorno, a raccontare le cose del pallone eravamo in pochi,
ascoltatori di radio e televisione erano tolleranti, il linguaggio meno infarcito di innovazioni, inizialmente erano, se non banditi, riguardati con scarsa simpatia i vocaboli di derivazione straniera. È incredibile verificare quante parole nuove siano subentrate, assieme a locuzioni strane, sigle, implicazioni
da social, descrizioni particolari di ruoli e compiti per i calciatori, frutto di espressioni non sempre comprensibili a causa del cosiddetto covercianese, il linguaggio usato al corso allenatori e poi travasato nei commenti radiotelevisivi. La parola comunque mantiene la sua funzione, pur nella
diversità dell’uso che se ne fa: soprattutto quando si parla al microfono diventano sempre fondamentali il tono, l’enfasi, la dizione stessa. Certo è che il radio telecronista deve evitare di incartarsi psicologicamente, spaventandosi al pensiero di quante persone lo ascoltano, pronte alla critica e a lamentarsi
perché, proprio come succede con gli arbitri, si ritiene che i cronisti parteggino sempre per gli avversari. Ma sono cose che uno impara a metabolizzare e stimolano a sempre maggior impegno e attenzione.
Non c’è dubbio che questo Coccodrilli, reti e cucchiai può servire agli addetti ai lavori, anche se ribadisco che sarà di piacevole consultazione, anzi lettura, pure per i comuni appassionati. Bella e utile anche l’appendice finale opera di Amoretti, con le famose regole fondamentali mai abbastanza conosciute dagli
stessi calciatori professionisti. Inutile dire che il mondo del calcio è in perenne divenire, assume significati e derivazioni inattese, basti pensare alle conseguenze della pandemia che ci ha colpiti, con dolorosissimi lutti e implicazioni molto pesanti sulle strutture stesse e sulle abitudini economiche del calcio spendaccione. Tutto ciò ci fa capire che occorre dare interpretazione e senso dinamico alle raccolte di parole del calcio, di nuove ne arrivano in continuazione e vanno registrate a ritmi incalzanti. Al proposito attenti e bravi davvero gli Autori.

Un ringraziamento pure alla casa editrice Lab Dfg per i cui tipi esce questo, fatemelo ridire perché mi diverte, Coccodrilli, reti e cucchiai che evoca d’incanto lagrime e pazzoidi schierati a terra dietro la barriera; fantasmi, gol memorabili e pesche miracolose; Totti a farci impazzire in Olanda e minestrine dietetiche. Buona lettura.