Qualche tempo fa la inserimmo tra le cinque migliori saghe a tema SF. Non senza sollevare qualche critica o perplessità. Ma eravamo convinti della nostra scelta, perché ritenevamo, e lo riteniamo tutt’ora, che si tratti di un ciclo che merita di essere letto dagli appassionati del genere.
E oggi, a distanza di quarantadue anni dalla pubblicazione del primo volume, Guida galattica per gli autostoppisti torna in libreria, con tutti i cinque libri che la compongono, in una nuova pregevole edizione per Oscar Mondadori.
Una saga diventata cult grazie alla sua connotazione spiccatamente ironica e divertente, che la pone distante dai cicli della fantascienza ai quali normalmente si pensa quando si parla delle produzioni del settore.
Tutto iniziò nell’ottobre del 1979, quando Douglas Adams tenne un omonimo sceneggiato radiofonico: dalle prime quattro puntate nacque il primo volume della serie, che dà anche il nome all’intera saga.
Nei cinque anni successivi, poi, sono arrivati altri tre volumi, mentre l’ultimo, Praticamente innocuo, è stato pubblicato nel 1992.
Un sesto tomo, Il salmone del dubbio, rimase incompleto a causa della morte di Adams, che avrebbe voluto inserirlo come terza puntata delle avventure di Dirk Gently, unendo così le sue due più fortunate serie.
Il ciclo segue le avventure di Arthur Dent e Ford Perfect, nei loro surreali viaggio nelle galassie: il primo, Arthur, è il protagonista terrestre del romanzo, che viene salvato a pochissimi minuti dalla distruzione delle Terra dall’amico Ford, creduto un essere umano, ma in realtà alieno, e rimasto intrappolato sulla terra per quindici anni. I due si teletrasportano in salvo su un’astronave come clandestini, dove inizierà la loro esperienza come autostoppisti galattici.
È un fatto importante, ancorché comunemente noto, che le apparenze molto spesso ingannano. Per esempio, sul pianeta terra, l’uomo ha sempre pensato di essere la specie più intelligente del pianeta, quando invece era la terza. Secondi in ordine di intelligenza: i delfini, i quali, alquanto singolarmente, erano a conoscenza da tempo dell’imminente distruzione del pianeta terra. Avevano tentato più volte di avvertire l’umanità del pericolo, ma i loro segnali venivano interpretati come simpatici tentativi di colpire il pallone o fischi per ottenere succulenti bocconcini. Così alla fine decisero di lasciare la terra coi loro mezzi. L’ultimo messaggio in assoluto venne interpretato come un incredibilmente sofisticato tentativo di doppio salto mortale rovesciato nel cerchio fischiando l’inno americano, ma in realtà il messaggio era questo: “addio e grazie per tutto il pesce”.
Oggi Guida galattica per gli autostoppisti torna in libreria, con una nuova, avvincente, veste grafica: le cinque nuove copertine sono caratterizzate da uno sfondo nero comune e dall’utilizzo di colori sgargianti e fluorescenti, che richiamano il mondo bizzarro narrato da Adams.
Una nuova edizione per un classico senza tempo, da leggere e rileggere.
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