Il primo giorno di DAD

di Paola Turco

Ore 10,00, Giorno 1, Dad Figlio 1, Scuola 1.

La partenza non promette bene. Il Dispositivo 1 fa i capricci, si rifiuta di connettersi alla piattaforma. D’altronde, come dargli torto. Ce ne stavamo così bene, noi, in presenza, con 0 tamponi nel pallottoliere, 0 quarantene, 0 isolamenti fiduciari/preventivi/cautelativi per contatto diretto/indiretto/diretto dell’indiretto.
Incredibile ma vero. Scuola 1 e Scuola 2, capitanate da Dirigente 1 e Dirigente 2, dal 14 settembre al 12 marzo hanno registrato contagi prossimi allo 0. E laddove hanno dovuto chiudere, su disposizioni delle autorità sanitarie, hanno riaperto senza ulteriori perdite (di giorni in presenza).

Realtà che sa di utopia. Eppure.

Corro in soccorso di Figlio 1, sostituisco Dispositivo 1 con Dispositivo 2 ma nemmeno lui vuole connettersi. Non mi resta che il portatile con cui dovrei lavorare. E, fatalità, lui va.

Figlio 2 comincia oggi (martedì), ma nemmeno a dirlo c’è un software da scaricare per eseguire degli esercizi interattivi. Provo con Dispositivo 1, niente. Dispositivo 2, idem. In chat genitori arriva il messaggio che più temevo “Il software non funziona sui tablet. Funziona solo con Windows”.
Cerco di rimanere zen mentre riesumo il portatile di Marito, lo accendo, mi chiede una password, lo chiamo, gliela chiedo, la inserisco e finalmente scarico il software mentre mi chiedo come potrà riuscirci chi ha un solo dispositivo e per di più senza Windows.

Mentre il download procede lento e inesorabile, intervallo i “Mamma ha finito?” di Figlio 2 stile Ciuchino con Shrek (Siamo arrivati?) con qualche telefonata di lavoro condita con gesti plateali per intimargli di tacere mentre sono al telefono.

Pochi minuti dopo, ricompare Figlio 1.
“Beh???” chiedo con voce stridula e faccia tipo Urlo di Munch.
“La maestra ha detto di fare una pausa”, dice candido e lo vedo placidamente avvicinarsi al telecomando della TV.
Mentre sono ancora al telefono mi fiondo stile Fiona May sul divano, afferro il telecomando, gli intimo a gesti di fare altro, lui non capisce, al telefono mi fanno una domanda a cui rispondo con studiata nonchalance, metto giù e finalmente intravedo “DOWNLOAD COMPLETATO”.
Metto giù il telefono, chiamo Figlio 2 tutta contenta, lo metto davanti al pc, lancio il programma e attendo.

Schermo nero.

“Mamma perché è nero?”
Dannato Windows. Più ti odio, più ho a che fare con te.
Do un’occhiata all’orologio, spedisco Figlio 1 davanti al mio portatile per l’ora successiva di Dad, premo il dannato Ctrl-Alt-Canc retaggio di un corso per la Patente Europea del Computer fatto secoli fa ignorando i “Mamma perché è nero?” di Figlio 2 tipo ritornello interminabile.

Nel frattempo la chat di prima elementare di Figlio 2 si anima. In trepidante attesa della circolare con cui Dirigente 2 ci fornirà l’orario della Didattica a Distanza, leggo le domande più disparate da mamme neofite alle prese con la loro prima Dad.
“Ma su WeSchool quindi cosa faranno?”
“Ma le lezioni sono su piattaforma?”
“Ma si inizia domani?”
“Sapete come fare per avere un dispositivo dalla scuola?”
“Ma le credenziali dove le trovo?”
Silenzio la chat, ma il mio telefono continua a ricevere notifiche: Dirigente 1 ha deciso di invaderci di circolari (Ma non era Dirigente 2 la fanatica delle circolari?)

Tra una telefonata, un collegamento e un software, mentre sono al telefono con la mia collega riesco addirittura a preparare il pranzo, mangiamo, sparecchio, lavo i piatti e mi preparo per uscire.

Alle 15 torna Marito, io posso andare in ufficio. Gli lascio sul tavolo un foglio che sa di piano di guerra.
Ore 16,30 lezione di musica di Figlio 2 su Skype (Dispositivo 2 è già collegato devi solo cliccare su “LEZIONI DI MUSICA FIGLIO 2”)
Ore 17.00 lezione di inglese su Zoom di Figlio 1, qui il numero della riunione, qui la password. Quando finisce, digita altro numero di riunione e altra password per l’ora successiva. App scaricata su entrambi i dispositivi, scegli tu quale.

Quando esco di casa per andare in ufficio, mi sembra di partire per un soggiorno in una Spa.