Il ramo e la foglia: “Siamo diventati editori durante la pandemia”

di Roberto Maggiani* e Giuliano Brenna**

Lo sappiamo, è un momento difficile per fare qualsiasi cosa, e l’avvio di un percorso editoriale in piena pandemia somiglia più a un’idea stramba che alla realtà. Eppure. Eppure è stato proprio questo periodo a darci il via per concretizzare un progetto che avevamo in mente da tempo ma che non eravamo mai riusciti a strutturare davvero: l’avvio di una piccola casa editrice indipendente. Siamo a Roma e il panorama è già denso, ma sappiamo che faremo di tutto per distinguerci e per definire una linea personalissima. Ci chiamiamo Il ramo e la foglia edizioni, e il nostro nome porta con sé un’idea di rinascita e crescita armonica.

Durante questi lunghi mesi di pandemia, ci è sembrato di assistere fin dal primo lockdown a un imbarbarimento della società; sicuramente la cattività prolungata contribuisce ad appesantire gli animi e a far emergere istanze primitive, ma in particolare il livello del pensiero, inteso proprio come ragionamento, come flusso di coscienza incanalato in un continuo progredire, ci è sembrato diventare torpido e immobile. Accanto a un totale blocco delle attività culturali – cinema, teatri e musei chiusi –, c’è stato un risveglio degli istinti più primordiali e le conversazioni si sono orientate sulla lievitazione di pizze e pani, sull’impasto delle fettuccine o sulla cottura dei brasati.

Il tempo per dedicarsi alla lettura, che è sempre mancato a tutti, è improvvisamente apparso, ma altrettanto improvvisamente è stato riempito con altro; l’editoria, già debole, ha iniziato a comprimersi e a dare segnali negativi. Non si poteva assistere a tutto questo sperando in un soccorso dall’alto o dall’altrove: bisognava agire, non permettere che le cose si lasciassero andare come foglie secche sulla superficie di un torrente; non era possibile vedere sorgere una primavera senza fioriture. Così abbiamo deciso di dare vita alla nostra casa editrice, piccola, indipendente, ma ben strutturata. Abbiamo pensato di dare il nostro contributo creando una realtà capace di essere un collegamento fra chi scrive, chi pubblica e chi legge, una sorta di piccolissima rete formata da elementi vivi in relazione. Non volendo essere quel tipo di editori che ricevono manoscritti senza degnare gli autori di una risposta, leggiamo tutto quello che ci arriva e dialoghiamo con autori e lettori. Vogliamo essere esattamente come il nostro nome suggerisce fin da subito, senza nascondimenti o finzioni: un ramo collegato, tramite le sue misteriose fibre e gli invisibili canali portatori di linfa, a un tronco solido e millenario, ben piantato nel ricco terreno in cui è nato ma con radici lungamente ramificate, connesse con ogni realtà piccola e grande, vicina e lontana. Un ramo su cui nascono foglie, ognuna con la sua singolarità, la sua personalità a cui dare e da cui trarre nutrimento, elementi diversi ma strettamente connessi e dipendenti l’uno dall’altro.

Mettere in moto tutti i meccanismi necessari per stampare, distribuire e commercializzare i libri non è stato facile, soprattutto senza avere la possibilità di spostarci fisicamente, ma con determinazione siamo riusciti a partire senza smettere neanche un giorno di leggere manoscritti, bozze e prove di stampa, senza rinunciare al dialogo con gli autori e cercando sempre il confronto con i lettori.


Quello che ci prefiggiamo con Il ramo e la foglia è proporre testi che contengano in sé la linfa, cioè un elemento vitale capace di parlare nel profondo a chi legge; testi in grado di fare germogliare idee, emozioni e sensazioni. Pubblicheremo romanzi, racconti, poesie e saggi di autori italiani e stranieri; cerchiamo scritture capaci di anticipare le tendenze e farsi ricordare.

Il nostro primo libro è L’isola che non c’era di Leonardo Bonetti, che sarà in libreria dal 4 febbraio 2021: un romanzo filosofico che narra la storia di un’isola misteriosa, riemersa dalle acque dopo la scomparsa del libro che ne raccontava il mito. Ci piace immaginarlo come il testo fondante della casa editrice, con cui presenta molti parallelismi: Il ramo e la foglia è proprio un’isola che non c’era, un desiderio che abbiamo coltivato per molto tempo e che ora rientra nella sfera del possibile; un’utopia. Come il protagonista, anche noi approdiamo su un’isola che ha delle regole che non conosciamo, che stiamo imparando a scoprire senza lasciarci corrompere, mantenendo il nostro modo di vedere le cose.

In questo periodo così complicato per tutti, ci auguriamo di riuscire a dare un segnale di ripresa, di evoluzione vitale; vorremmo cercare di collegare le menti con i rami del pensiero, della condivisione, dell’attenzione.

*Roberto Maggiani scrive, traduce dal portoghese ed è insegnante di materie scientifiche.  Con i suoi versi ha vinto il premio Lerici Pea per la poesia inedita. Tra le sue ultime pubblicazioni, il romanzo Affinità divergenti (Italic 2018) e la raccolta di versi Angoli interni (Passigli 2018). Insieme a Giuliano Brenna ha fondato la rivista online LaRecherche.it.

**Giuliano Brenna scrive, traduce dal francese e fa lo chef di professione. Ha scritto il romanzo Briscoe Hall (Virginia Edizioni 2020) e i suoi racconti sono pubblicati su diverse riviste. Ha vinto il premio Città di Conza per il racconto breve, è studioso di Proust e ha curato antologie sulla sua opera. Con Roberto Maggiani ha fondato la rivista online LaRecherche.it.