Premio Letterario Invictus: parla il Direttore Artistico Gabriele Brocani

Di tutti i settori pesantemente segnati dalle vicissitudini di questo 2020 che va per terminare, quello sportivo è sicuramente uno dei più provati.

L’abitudine a praticare una disciplina sportiva, che negli anni era diventata una normale routine, si è improvvisamente trovata a fare i conti con delle problematiche, che ne hanno fortemente ridisegnato i contorni, fino, addirittura, ad interromperne qualsiasi attività.

Un duro colpo, sia fisico che morale, per tutti coloro che praticano sport, sia a livello amatoriale, che agonistico.

In questo contesto così particolare si è ritrovata a fare i conti la prima edizione del Premio Letterario Sportivo Invictus, nato dell’iniziativa della casa editrice Lab DFG, con l’obiettivo di diffondere la cultura sportiva secondo i principi fondamentali dell’olimpismo.

Bandito nell’ottobre dello scorso anno, il Premio ha visto chiudere le iscrizioni proprio nei giorni in cui l’Italia entrava per la prima volta nel lockdown che ha segnato la prima parte del 2020, durante la quale si è vissuto un blocco quasi totale delle attività sportive.

Tutto questo, però, si è rivelato un’occasione per porre il tema sportivo al centro del dibattito culturale, grazie alla lettura e all’analisi dei libri in concorso.

Si tratta sicuramente di un’opportunità per approfondire la parte meno pratica e se vogliamo più romantica, e a volte romanzesca, legata anche a quegli sport più comuni che di solito facciamo senza conoscerne realmente le origini, o le meravigliose storie che si nascondono dietro, ci racconta Gabriele Brocani, Direttore Artistico del Premio Invictus. La possibilità è quella di rafforzare la passione per lo sport, attraverso le voci e i racconti di chi riesce a trasmettere le emozioni legate ad un personaggio, ad una storia, o a un singolo gesto atletico.

E la passione che gli scrittori hanno saputo mettere nelle proprie opere è stata una variabile che ha modificato, in corso d’opera, la struttura del Premio: la rosa di finalisti, prevista inizialmente di cinque titoli, è stata allargata a sette libri “per l’elevato valore delle opere in concorso”. Un segnale della qualità narrativa e letteraria presente in un genere di settore, come quello sportivo.

È il risultato di una consapevolezza che non avevamo al momento dell’apertura delle iscrizioni, prosegue Brocani, ne avremmo inseriti in finale davvero molti di più, data la qualità altissima delle opere pervenute, e il prestigio delle case editrici partecipanti. Abbiamo deciso, alla fine, di optare per sette titoli, con la volontà di premiarli comunque tutti. Li chiamiamo “i magnifici sette”.

Magnifici sì, ma in questo caso otto, i giurati che si sono confrontati per stilare la classifica finale: un gruppo di altissimo livello, che potesse garantire il miglior debutto alla prima edizione del Premio Invicuts.

Quando ho contattato le figure da incaricare per la giuria d’onore, ho riscontrato grande entusiasmo da tutti. Sentirsi ringraziare da addetti ai lavori di fama nazionale come Italo Cucci, Sandro Fioravanti o Riccardo Cucchi, e da campioni iridati come Daniele Masala, Davide Tizzano e Daniele Sottile, è stata la conferma che abbiamo scelto di fare qualcosa di bello e importante, non solo per la cultura, ma anche per lo sport.

Un’esperienza, quella dell’Invictus, che rimarrà non solo negli annali dei premi letterari italiani, ma anche nei cuori di chi vi ha lavorato con impegno e dedizione, come il Direttore Artistico Gabriele Brocani.

Per me è innanzitutto un onore e un piacere personale, da amante dei libri, essere stato chiamato a ricoprire questo prestigioso ruolo, conclude Brocani, quando sono stato contattato dal comitato organizzativo, conducevo una trasmissione sul canale sportivo di Radio Rai, Radio1 Sport, che si chiamava Note di Sport, dove quotidianamente ospitavo scrittori che raccontavano di sport. Mi sono reso conto di quanti bravi autori si cimentano in questo genere letterario e, pertanto, ho accattato con entusiasmo la sfida di nobilitarlo attraverso un premio nazionale esclusivamente dedicato.

Giovedì prossimo, 3 dicembre, quando alle 11:30, in diretta streaming sulla pagina Facebook dell’evento, verrà decretato il vincitore e svelata la data della finalissima, che sancirà il termine della prima edizione del Premio Invictus, al quale hanno partecipato, e sono arrivati in fondo, titoli, autori e case editrici di primissimo livello.

Ecco la rosa dei sette finalisti:

Alessandra Carati, La via perfetta, Einaudi

Guy Chiappaventi, Mare Fermo, Edizioni Esemble

Maurizio Crosetti, Il suo nome è Fausto Coppi, Einaudi

Paolo Foschi, La Piscina dei Misteri, Curcio Editore

Fabrizio Gabrielli, Cristiano Ronaldo, 66thand2nd Editore

Gianluca Morassi, La corsa di Shorter, Bolis Editore

Andrea Scherini, Il mio Amico Nepal, HarperCollins