Edward Hopper è ritenuto, a tutti gli effetti, il miglior pittore realista americano del XX Secolo: una considerazione raggiunta grazie alla sua capacità di rappresentare la malinconia e la solitudine della società che ha contraddistinto il suo tempo.
Nei suoi dipinti si possono trovare alcuni soggetti che si ripetono con frequenza, come scenari urbani desolati, ferrovie, distributori di benzina, scorci notturni di città o interni di alberghi e di bar.
Ma cosa c’era davvero dietro ai lavori di uno dei più grandi pittori della storia moderna?
Dipinti e disegni dai libri mastri – The artist’s ledger books, pubblicato da Jaca Book, e con l’introduzione di Adam D Winberg, e i saggi di Deborah Lyons e Brian O’Doherty, è l’inventario di una vita trascorsa al servizio dell’arte: quello che emerge dai “libri mastri” di uno degli artisti più taciturni dell’era moderna, i ledger book oggi al Whitney Museum di New York.
Insieme alla sua moglie Jo, Hopper ha registrato le tele e i dipinti venduti, ha tenuto la contabilità e annotato i pagamenti ricevuti, i dettagli su acquisti, acquirenti, soggetti prescelti, tecniche e materiali utilizzati, ma anzitutto ha usato questi quaderni per creare schizzi e redigere commenti di ogni dipinto.
I dipinti sono presentati per la prima volta a fianco delle corrispondenti pagine dei libri mastri, per consentire un raffronto accurato tra le due versioni, e fa luce su ciò che l’artista vedeva nel momento in cui “ri-visualizzava” la sua opera così com’era prima che lasciasse lo studio.
Fu la moglie dell’artista, a sua volta pittrice, a tenere i registri già subito dopo il loro matrimonio nel 1924, proseguendo fino alla morti di Hopper nel 1967. Gli schizzi di ogni quadro sono accompagnati da descrizioni, memorie ed estratti di conversazioni e aneddoti, trascritti in modo colloquiale: una vera e propria “biografia condivisa”, a testimonianza della loro grande complicità ci coppia.
Un inventario artistico e narrativo della carriera di Hopper, attestazione di una genialità capace di trasformare osservazioni quotidiane in capolavori senza tempo: il lettore diviene spettatore invisibile e silenzioso del laboratorio privato di uno dei più importanti artisti del XX secolo.