Letture Sportive: “Dream Team” di Jack McCallum

Con le puntate numero nove e dieci, è terminata lunedì The Last Dance, la docu-serie televisiva che ha raccontato la stagione 1997-1998 dei Chicago Bulls, l’ultima con Michael Jordan protagonista in campo. E, come tutto ciò che Jordan ha toccato, anche The Last Dance si è trasformata in un record: è risultata, infatti, la serie TV più vista sulla piattaforma digitale Netflix, superando addirittura La casa di carta, complice forse anche il lockdown che ha interrotto la stagione NBA, creando una vera e propria astinenza in tutti gli appassionati di pallacanestro.

Ma se del Jordan con indosso la maglia dei Bulls si sono dette e scritte un’infinità di parole, c’è un aspetto, non certo meno affascinante, sul quale è interessante tornare a soffermarsi, ovvero il rapporto tra MJ e la Nazionale di basket a stelle e strisce.
Dream Team, il libro di Jack McCallum, edito da Sperling & Kupfer, narra la storia della più grande squadra di tutti i tempi, che ha conquistato il mondo, cambiando per sempre il modo di giocare a basket: la selezione americana che ha vinto l’oro ai Giochi Olimpici di Barcellona, nel 1992.

Non si tratta di un’edizione qualsiasi delle Olimpiadi, almeno per la pallacanestro: per la prima volta nella storia, infatti, i giocatori professionistici della NBA sono potuti scendere in campo, prendendo il posto dei dilettanti del college, che aveva avuto accesso esclusivo alla competizione, come da regolamento allora vigente. L’idea fu di Borislav Stankovic, scomparso il 20 marzo scorso all’età di novantacinque anni, che, in qualità di dirigente della FIBA, insistette con i parigrado americani, affinché le porte delle Olimpiadi potessero essere aperte a quelli che venivano considerati i più forti giocatori del mondo.

Il risultato, in termini di gioco e di spettacolo, fu devastante: il Dream Team scrisse una pagina della pallacanestro mondiale che, a tutt’oggi, risulta inarrivabile.

Seduti da sinistra a destra: Physician , Scottie Pippen, Christian Laettner, Patrick Ewing, Head Coach Chuck Daly, David Robinson, Karl Malone, Charles Barkley. In piedi da sinistra a destra: Assistant coach Mike Krzyzewski, Assistant coach Lenny Wilkens, Michael Jordan, Larry Bird, Magic Johnson, Chris Mullin, Clyde Drexler, John Stockton, Assistant coach P. J. Carlesimo, Preparatore Atletico Ed LaCerte.

E McCallum, che visse quella spedizione da bordo campo come giornalista per Sport Illustrated, riporta dettagli e particolari sconosciuti ai più: ecco che l’autore ci proietta in luoghi e tempi lontani da noi, nei quali sembra di essere davvero accanto ai campioni del Dream Team. Si va dall’avventura sulle Ramblas seguendo Charles Barkley, alla family Room dell’Hotel Ambassador, dove Larry Bird e Magic Johnson giocavano a carte discutendo di basket.

Dream Team non è, però, solo il diario del percorso di Team USA verso la medaglia d’oro di Barcellona, ma è anche l’occasione per conoscere più a fondo le personalità di ciascun campione che prese parte a quella spedizione olimpica: McCallum, si addentra nella psicologia di ognuno dei dodici giocatori, così come in quella di coach Daly, l’allenatore che ebbe l’onore di guidare quella fantastica formazione.

Il libro scorre veloce, grazie ad un’aneddotica invidiabile e alla capacità dell’autore di riportare i dialoghi ascoltati durante quelle settimane, mescolandoli con le riflessioni sviluppate negli anni successivi. Il viatico perfetto anche per chi, non essendo addentro alla storia e alle dinamiche del basket, voglia approcciare ad una delle squadre maggiormente iconiche della storia della pallacanestro.

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