Da ieri su Netflix Italia sono disponibili gli ultimi due episodi di The Last Dance, la serie che in dieci puntate ha ricostruito la storia dei Chicago Bulls e di Michael Jordan dal 1984 al 1998. La storia del leggendario “doppio” three peat.
Noi di Liberementi vi consigliamo i libri più belli da leggere per continuare a sognare parquet, schiacciate e canotte con il numero 23, ma soprattutto per “comprendere” quel basket che tra gli anni Ottanta e la fine dei Novanta ha totalmente rivoluzionato il concetto di sport.
Michael Jordan, la vita – di Roland Lazenby (66thand2nd)
Nel marzo del 1982 un diciannovenne di Wilmington, North Carolina, segnò i due punti che regalarono il titolo nazionale ai Tar Heels. Inizia così la leggenda di Michael Jordan, destinato a trasformarsi di lì a poco in un’icona della cultura americana, capace di trascendere lo sport e abbattere le barriere etniche e generazionali. Il suo stile fu imitato da milioni di ragazzi che sognavano di essere “like Mike”, come recitava uno spot del Gatorade, celebre quanto i video girati per la Nike con Spike Lee. Le sue acrobazie e il suo “sesto senso cinestetico” rivoluzionarono la Nba, che MJ disertò all’apice del successo in seguito all’omicidio del padre, per tornarvi dopo due anni e conquistare una serie di primati senza precedenti. Ma per quanto perfetta nelle sue epifanie sul campo, l’immagine di Jordan nascondeva delle zone d’ombra, la passione per il gioco d’azzardo, i contrasti in seno alla famiglia, che questa biografia esplora per tentare di ricomporre la doppia personalità del campione, dalla quale scaturiva quel feroce agonismo con cui soggiogava avversari e compagni di squadra. Di Michael Jordan, l'”arcangelo dei canestri”, Roland Lazenby ci offre un ritratto completo, partendo dall’infanzia trascorsa con l’indomito bisnonno Dawson, contrabbandiere di whisky e zatteriere, per arrivare all’avventura deludente come manager, e soffermandosi sull’epopea dei Chicago Bulls, ovvero la cavalcata sportiva più avvincente di ogni tempo.
Michael Jordan. La biografia a fumetti– di Wilfred Santiago (Edizioni BD)
Michael Jordan non è soltanto il più grande giocatore di pallacanestro di tutti i tempi, ma anche l’atleta attorno al quale ruota il marketing più potente della storia, che ha creato un culto della persona oltre all’ambito sportivo e che lo ha reso una delle icone più famose della cultura popolare. Wilfred Santiago racconta la vita di Jordan con occhio forte ed espressionista, dall’infanzia in Carolina del Nord attraverso tutta la sua leggendaria carriera. Un ritratto a tutto tondo che restituisce la grazia trascendente di MJ come nessun autore era riuscito a fare, senza trascurarne i momenti bui, fuori e dentro il campo. Prefazione di Flavio Tranquillo.
Più di un gioco – di Phil Jackson, Charley Rosen (Baldini & Castoldi)
Le vite parallele del più grande allenatore delia NBA e del più “letterario” tra i giornalisti sportivi americani servono qui come punto di partenza per un viaggio attraverso le più vere e nascoste verità di una partita di basket. Il lettore è portato per mano a visitare forme diverse dello stesso gioco: dalle partite di strada, gli uno contro uno dei campetti di periferia, a quelle dei New York Knicks campioni degli anni Settanta; dalla CBA ai Chicago Bulls del divino Michael Jordan e, finalmente, ai Los Angeles Lakers dei due talenti ribelli O’Neal e Bryant. Jackson e Rosen raccontano vittorie e sconfitte, senza remore, ma sono altre le cose importanti per loro: Jackson insegna un approccio alla gara chiamato il “Triangolo”, inventato e sviluppato dal leggendario Tex Winter. Il Triangolo, con la sua peculiare applicazione collettiva e il costante movimento, è emblematico di quello che gli autori amano nel basket. La gara mette alla prova il giocatore e lo svela. Il Triangolo svela la gara. E quello che separa le squadre vincenti da quelle mediocri è il carattere. Diversi stili e metodi di allenamento sono paragonati e confutati, offrendo opinioni franche e chiare sulle regole e i metodi della NBA.
Eleven rings. L’anima del successo – Phil Jackson,Hugh Delehanty (Libreria dello sport)
Nel corso della sua leggendaria carriera come capo allenatore dei Chicago Bulls e dei Los Angeles Lakers, Phil Jackson ha vinto più campionati di qualsiasi allenatore nella storia dello sport professionistico. Jackson è stato etichettato “il maestro Zen”, quasi per scherzo dai giornalisti sportivi, ma il soprannome racconta una verità importante: è un allenatore che ha ispirato, non pungolato; che ha fatto da guida, risvegliando e sfidando i migliori propositi della natura dei suoi giocatori, non il loro ego, la paura o l’avidità. È la storia del figlio di un predicatore del North Dakota che è cresciuto fino a diventare uno dei leader più innovativi del nostro tempo. Nella sua ricerca per reinventare se stesso, Jackson ha esplorato tutto, dalla psicologia umanistica, alla filosofia dei nativi americani, alla meditazione Zen. In questo processo, ha sviluppato un nuovo approccio alla leadership basata sulla libertà, l’autenticità, e il lavoro di squadra altruista che ha trasformato il mondo ipercompetitivo degli sport professionistici.
Il basket eravamo noi – di Larry Bird,Magic E. Johnson,Jackie MacMullan (Baldini &Castoldi)
Prima di Ibra, Messi e Cristiano Ronaldo c’erano loro: Magic Johnson e Larry Bird. Erano gli sportivi più famosi del pianeta, quelli che facevano vendere le maglie con il loro nome e il loro numero e le scarpe che indossavano sul parquet. Il basket erano loro e agli inizi degli anni Ottanta anche l’Italia se ne accorse, grazie alle telecronache di Dan Peterson, che fecero conoscere a tutti lo Showtime dei Los Angeles Lakers e il gioco sobrio ed efficace dei Boston Celtics. Rivali fin dai tempi del college, poi nemici, infine amici (ma sempre rivali) e soprattutto consci della necessità della presenza in campo dell’altro. Perché i Lakers, neri allenati da un bianco, avevano bisogno dei Celtics, allenati da un nero e con star bianche, così come Magic aveva bisogno di Bird. E viceversa. Oggi quei due grandi giocatori hanno scritto un libro insieme per raccontare la loro epopea assieme a quella di altri campioni come Kareem Abdul-Jabbar, Doctor J e Michael Jordan. Dalle sfide universitarie al Dream Team di Barcellona ’92, probabilmente la squadra più forte di sempre, sicuramente la più spettacolare. Per ricordare i tempi in cui il basket, e non solo, erano loro due.