C’è una domanda, nell’epoca che viviamo, che a volte viene data per scontata, a volte sottaciuta, molto spesso non pronunciata. È il “come stai?”. Due parole, otto lettere, che piano piano stanno uscendo dalle nostre abitudini. Capita, infatti, di iniziare una telefonata o una chiacchierata senza neanche preoccuparci, o anche solo informarci, di come stia il nostro interlocutore.
Chi non è certo dello stesso avviso è Paolo Fiorucci, anche conosciuto come Il Libraio di Notte, che ha recentemente pubblicato per Riccardo Condò Editore, la raccolta “21 poesie invece di chiederti come stai”.
Si è tenuto il segreto,
così
mi ritrovo a mimare sbagliato
le cose che sento,
a perdere tempo,
rincorrere treni,
a scrivere versi le sere
che vorrei versarti il vino
e chiederti:
come stai?
Prima di parlare del libro, è necessario però spendere alcune parole sull’autore, per chi ancora non lo conoscesse: Paolo Fiorucci è un ex portiere d’albergo, che nel luglio di due anni fa, all’età di trentatré anni, ha deciso di aprire una piccola libreria di appena 12 mq nel centro di Popoli, cittadina al confine tra la provincia de L’Aquila e quella di Pescara, tramutando così la sua passione per la lettura in un lavoro.

Il Libraio di Notte, proprio ai piedi della scalinata che conduce alla chiesa della Santissima Trinità, è diventato un luogo magico, di letture e di incontri, non solo fisico, ma anche virtuale, grazie all’impegno e alla passione che quotidianamente Fiorucci condivide sui suoi canali social.
E “21 poesie invece di chiederti come stai” è la raccolta delle poesie che Paolo Fiorucci era solito distribuire a coloro che frequentavano la libreria: un pensiero, un omaggio, un ricordo da portare e custodire insieme ad un libro acquistato e ad una parola scambiata.
Quello che emerge da questa antologia, infatti, è il carattere fortemente intimo e reale, dove versi d’amore si alternano ad istantanee di vita quotidiana: ne scaturisce, così, una lettura estremamente piacevole, da fare tutto d’un fiato, lasciandosi trasportare dal flusso delle emozioni, o da assumere a piccole dosi, come tante pillole quotidiane.
Ti spunta un sorriso
e un giorno qualunque
non è più qualunque.
“Questi sono campi di sole,”
mi dici,
“e se vuoi
non finiscono più”.
“21 poesie invece di chiederti come stai”, però, non è solo, e semplicemente un libro, ma è anche un reading che Fiorucci porta in giro per l’Abruzzo insieme al chitarrista Domenico Gialloreto, con il quale dà vita ad uno spettacolo dove la lettura delle poesie contenute nel libro viene intervallata da alcuni brani dei più grandi cantautori italiani, come Guccini, De Andrè, Tenco, Graziani, Fossati e molti altri.