La collaborazione con Roberto Benigni per le illustrazioni all’interno del film Il Mostro, quella con Internazionale, col Corriere della Sera, con l’Indice dei Libri del mese, col Newyorker e decine di pubblicazioni in tanti anni di carriera. Questo è, ridotto ai minimi termini, il curriculum vitae di Franco Matticchio, l’autore protagonista di Jones – E altri sogni, edito da Rizzoli Lizard.
Jones è un libro onirico che raccoglie sogni e… disegni! È un libro fatto di storie poco fumettose dove il disegno predomina sulla parola scritta, e di illustrazioni singole anch’esse collocabili in una zona di confine tra sogno, surreale e reale.
Il protagonista di quasi tutte le storie è il gatto Jones, un personaggio nato dalla matita di Matticchio nel 1985 e finito quasi immediatamente sulle pagine di Linus.
Jones – E altri sogni è una raccolta dei racconti del gatto che, per usare le stesse parole del suo creatore, ha poco a che vedere con un gatto, non ha nemmeno la coda. Pigro e disincantato. Il nome Jones, deriva da una canzone di Bob Dylan, cantautore amato follemente da Matticchio e che compare, o meglio un suo disco compare, anche in una storia presente nel libro.
Il signor Jones è grande e grosso e forse è un gatto, ma non siamo pronti a scommetterci sopra. Di sicuro ha una benda su un occhio, quello destro. Ama dormire e vivere avventure al confine tra una favola, una disavventura di Paperino di matita Barksiana e un po’ di sano surrealismo Beckettinano. Ha uno strano rapporto con i cuscini e di tanto in tanto conduce il John Fitzgerald Jones Show, un talk show in tutto e per tutto identico, anche nelle scenografie, al Maurizio Costanzo Show in cui è possibile leggere una chiara critica sociale e televisiva, già a metà degli anni 80.
Le storie sono brevi e tutte autoconclusive. A volte ricordano le ambientazioni di NewYork di Will Eisner, mentre le illustrazioni vivono di vita autonoma e in esse è possibile trovare tutta la poesia di Matticchio: talvolta sembra di essere in un grande caos organizzato alla Jacovitti per intenderci, mentre in altre storie vi sembrerà di trovarvi in un continuo dialogo a distanza con chi in quegli stessi anni stava creando uno dei più grandi capolavori della storia del fumetto con protagonisti sempre degli animali antropomorfizzati: stiamo parlando di Maus di Art. Ed è proprio una sua frase che campeggia sulla copertina di Jones a darci la misura dell’importanza di questo volume “Serio e giocoso, surreale e filosofico, il mio gatto Houdini e io amiamo il modo in cui Matticchio pensa e disegna”.
Franco Matticchio costruisce un personaggio naif e disincantato che veleggia verso il mare del nonsense vivendo avventure con i suoi amici o rievocando aneddoti, e alterna tutto questo con delle illustrazioni di bellezza rara: qualcosa che fa bene agli occhi e all’anima, possiamo affermarlo senza dubbio alcuno.