LiberaLibri – Il grande sonno di Raymond Chandler

Torna LiberaLibri, la nostra rubrica che ci porta a riscoprire vecchie pubblicazioni, che hanno fatto la storia della letteratura moderna.

In occasione del sessantesimo anniversario della scomparsa di uno dei padri fondatori del genere noir, e più in particolare di quel ramo del giallo chiamato hardboiled, ovvero Raimond Chandler, celebriamo l’ottantesimo anniversario dell’uscita de Il grande sonno, avvenuta nel 1939, primo romanzo dello scrittore di Chicago.

A distanza di decenni dalla sua pubblicazione, Il grande sonno resta ancora un punto di riferimento per tutti gli amanti del genere poliziesco: non a caso, la Crime Writers’ Association, l’organizzazione che riunisce gli scrittori del genere giallo del Regno Unito, lo considera il secondo miglior romanzo giallo di tutti i tempi.

E non è solo la trama a renderlo un caposaldo del genere, ma anche perché, al suo interno, appare per la prima volta il detective Philip Marlowe, solitario e risoluto investigatore privato in perenne conflitto con l’ordine costituito, personaggio più famoso di Chandler, che sarà protagonista di altri sette romanzi, uno dei quali, però, rimasto incompleto.

Ne Il grande sonno, Marlowe viene chiamato da Guy Sternwood, generale in pensione e costretto a vivere su una sedia a rotelle, che vuole vengano condotte delle indagini riguardo un biglietto ricattatorio inviatogli da Arthur Gwynn Geiger, nel quale il mittente fa riferimento ad una cambiale consegnatagli da Carmen Sternwood, l’eccentrica figlia minore del generale. Ma c’è dell’altro: anche Terence “Rusty” Regan, marito di Vivian Sternwood, figlia maggiore del generale, è scomparso da circa un mese, senza lasciare tracce. Marlowe accetta l’incarico, e si mette subito sulle tracce di Geiger, scoprendo che la sua attività di libreria antiquaria nasconde al suo interno ben altre funzioni. A scuotere l’indagini, però, arriva la morte, avvenuta in circostanze alquanto particolari, dello stesso Geiger, seguita da una serie di altri delitti, che minerà il percorso di Marlowe verso la ricerca della verità.

Cosa importa dove si giace quando si è morti? In fondo a uno stagno melmoso o in un mausoleo di marmo alla sommità di una collina? Si è morti, si dorme il grande sonno e ce ne si fotte di certe miserie. L’acqua putrida e il petrolio sono come il vento e l’aria per noi. Si dorme il grande sonno senza preoccupare di essere morti male, di essere caduti nel letame.

Se si ama il genere giallo non si può prescindere dalla lettura delle opere di Chandler, prima tra tutte Il grande sonno: lo stile di scrittura immediato, la capacità di dipingere, davanti gli occhi del lettore, nitide istantanee delle scene vissute, nonché della Los Angeles degli anni ‘30 nella quale è ambientata la storia, lo rendono il crocevia necessario da percorrere, almeno una volta, nel cammino di ogni lettore. Philipe Marlowe, poi, con i suoi connotati complessi, la sua solitudine, la sua cultura e i suoi forti principi morali, merita di essere incontrato, e di percorrere con lui le pagine dei romanzi di Chandler. Primo tra tutti, proprio Il grande sonno.

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