Quando una nuova vita fa capolino all’interno di una famiglia, con essa arrivano intense e profonde emozioni ad avvolgere il cuore di chi la sta accogliendo, ma anche dubbi e domande sul percorso che ci si troverà ad affrontare di lì a poco.
Essere genitori, infatti, è uno dei mestieri più antichi del mondo, ma nonostante questo, spesso si vive nell’indecisione su quali siano le scelte migliori per il corretto sviluppo psicomotorio dei propri figli.
E in questo tempo che corre velocemente, trovare una risposta certa non è sempre un esercizio semplice, ma soprattutto sicuro: quando si può certificare che l’informazione ricevuta sia davvero corretta e affidabile?
Non solo: qual è il momento giusto per iniziare ad aiutare i nostri figli nel loro percorso di sviluppo psicomotorio?
Per dare una risposta a molte delle domande che albergano nel cuore dei genitori, ma anche di tutti coloro che si confrontano con i più piccoli, è arrivato Anche se sono piccolo, gioca con me! Guida pratica per la promozione dello sviluppo neuro psicomotorio nel primo anno di vita del bambino, della Dottoressa Denise Croce, terapista ed esperta della neuro psicomotricità nell’età evolutiva, nonché fisioterapista pediatrica.
Il libro nasce dall’esigenza di conciliare in un progetto la mia vita personale e professionale, ci racconta l’autrice, e questo progetto inizia a concretizzarsi come tesi finale di un master universitario, proprio quando mia figlia Camilla stava attraversando il lungo periodo evolutivo del primo anno di vita. Per la prima volta mi sono trovata nel ruolo non più di riabilitatore/educatore ma anche di genitore, e ho cercato quindi di impiegare le mie conoscenze per essere utile anche ad altre mamme e altri papà. Questo perché quotidianamente mi trovo ad incontrare famiglie che mi chiedono cosa poter fare con il proprio bambino e come promuovere al meglio il suo sviluppo psicomotorio e spero che con questo libro potranno avere uno strumento in più per comprendere il significato e il valore di quello che accade anche durante la pratica riabilitativa.
Uno dei primi miti da sfatare quando si parla di sviluppo legato all’infanzia è proprio quello che sia necessario attendere la crescita dei propri figli per iniziare ad interagire attivamente con loro: già dai primi giorni di vita, invece, si possono mettere in atto delle situazioni pratiche, che oltre a supportare lo sviluppo del bambino, aiuteranno anche la creazione di una relazione profonda tra questo e l’adulto di riferimento.
Ho scelto di concentrarmi proprio in questo momento dell’infanzia, ovvero nel primo anno di vita del bambino, prosegue Denise Croce, perché spesso si cade nell’errore di pensare che le uniche necessità che il bambino piccolo ha, soprattutto nei primi mesi di vita, siano quelle di soddisfare i propri bisogni primari. Questo è sicuramente fondamentale, ma è altrettanto importante interagire fin dai primissimi giorni con lui, perché questo permette di promuovere fin da subito il miglior sviluppo psicomotorio.
Un’interazione che favorisce anche la relazione tra l’adulto e il bambino, un tema che trova spazio all’interno del libro, nonostante lo stesso sia definito una guida pratica, e sul quale l’autrice crede profondamente.
La relazione tra adulto e bambino è fondamentale. Ho cercato di sottolineare come il genitore possa promuovere un tipo di movimento libero, ma allo stesso tempo guidato, che favorisca un apprendimento non più passivo ma attivo, grazie ad una presenza dell’adulto attenta ma mai invadente. Questo tipo di relazione si fonda sulla possibilità che il bambino ha di agire liberamente, di apprendere dalle proprie scoperte e dai propri errori, che sono aspetti fondamentali per renderlo poi sicuro e libero di essere, e di esserci, anche e soprattutto nella prima esperienza sociale che è il nido.
Non si tratta solo di un libro ricco di concetti e di spunti, ma anche di esercizi pratici proposti dall’autrice, e frutto della sua esperienza diretta sul campo, che porta avanti da anni in strutture d’eccellenza del panorama romano, e che possono essere utili sia per chi si affaccia per la prima volta alla genitorialità, ma anche per chi si trova a dover ridisegnare l’approccio rispetto alle esperienze con i precedenti figli.
Ho cercato di individuare delle linee guida semplici, che però possano essere utilizzate con tutti i bambini, declinate in relazione a quella che è l’unicità del singolo. In questo tipo di relazione tra genitore e bambino, quest’ultimo è libero di esprimere la propria individualità, e quindi sarà lui stesso ad indicare al genitore quali strategie utilizzare. Il consiglio utile è quello di adattarsi e di leggere la situazione, agendo di conseguenza, lavorando sulla propria capacità di mettersi in discussione, mantenendo salde alcune certezze.
Un testo che prova a donare consapevolezza a chi si approccia alla tematica, e che potrebbe essere utile affrontare già prima dell’arrivo del proprio figlio, così da farsi trovare preparati fin dal primo incontro tra neonato e genitore.
Sarebbe utile e importante che queste tematiche fossero trattate anche in fase d’attesa, magari durante i corsi di preparazione al parto, coinvolgendo la coppia genitoriale e la famiglia, dando delle informazioni guidate e degli spunti pratici che potranno tornare utili dopo la nascita.
Anche se sono piccolo, gioca con me! è un volume che non può mancare nelle letture di tutti quei genitori che vogliono approcciare con animo consapevole alla vita dei propri figli, e acquisire competenze che possono rivelarsi fondamentali nella crescita del neonato, muovendosi nel massimo rispetto dei tempi e delle richieste dei più piccoli.
Credo che spesso rallentare sarebbe utile, conclude Denise Croce, purtroppo tendiamo ad anticipare quelli che sono gli appuntamenti evolutivi dei nostri piccoli, non concedendo loro il giusto tempo per raggiungere quella determinata conquista. Spesso, ad esempio, c’è troppa fretta di vederli in piedi. Dietro questo si cela un elemento che dovremmo sempre tenere in considerazione: una tappa evolutiva raggiunta anzitempo non fa dei nostri figli dei bambini più intelligenti. Ogni bambino segue un suo personale ritmo di sviluppo e rispettarlo senza anticipare i successivi momenti evolutivi è veramente fondamentale.