In diversi nelle ultime ore hanno cercato di raggiungere Zerocalcare per chiedergli un commento sull’attentato di Istanbul e sul presunto coinvolgimento del PKK. Questa la sua risposta, rilasciata attraverso un thread su Twitter.
Siccome mi chiedono -chi in buona fede chi meno- opinione o conto di quanto successo, faccio un thread. PREMESSA: non ho particolari rivelazioni, provo a mettere in fila pensieri miei e cose lette, valgono quello che valgono.
Quello che si sa è che sono morte delle persone, il governo turco accusa il PKK e Kobane e mostra arresti e una confessione, PKK ha smentito e condannato il gesto (di seguito il comunicato). Anche le YPG e le YPJ del Rojava hanno negato coinvolgimento

Quanto dichiarato dalla Turchia, un paese le cui galere sono piene di giornalisti e i giornali chiusi non si contano più, per me non ha più affidabilità di quanto afferma la guerriglia curda, che si è sempre presa la responsabilità delle sue azioni rivendicandole.
Sono decenni che il Pkk non colpisce obbiettivi civili, e farlo nel momento in cui chiede alla società civile di mezzo mondo di appoggiare la campagna per rimuoverlo dalle liste del terrorismo internazionale è quantomeno insensato.
Senza voler giocare agli investigatori, perché nessuno di noi ne ha gli strumenti, ci sono una serie di punti che paiono inverosimlli:la presunta bombarola sarebbe dell’intelligence del pkk, ma agisce a viso scoperto e poi torna tranquillamente a casa sua dove viene arrestata.
Erdogan sostiene che l’ordine dell’attacco proviene da Kobane. Tolta l’insensatezza del luogo (a Kobane stanno le Ypg, che non operano fuori dal Rojava), guarda caso è la città che Erdogan dice di voler espugnare da mesi. Solo che invadere Kobane e riportare lì i jihadisti…
…è difficile di fronte all’opinione pubblica di mezzo mondo. Adesso diventa “il luogo da cui è partito l’attentato”, che legittima l’invasione su larga scala che la Turchia ha annunciato da mesi.
L’attentatrice sarebbe entrata in Turchia da Afrin, che però è una città in mano ai jihadisti, in lotta tra fazioni diverse, riportati lì dalla Turchia stessa, che ora cerca una legittimazione per stanziare il suo esercito e venire in soccorso alle bande che sostiene.
La Turchia ha una storia di confessioni estorte che rendono difficile per me credere ciecamente a una verità confezionata e presentata ai media in poche ore. Detto questo, se la domanda è MA ALLORA SE LO SO FATTO DA SOLI? La risposta non è necessariamente sì:
Ci sono una quantità di variabili, dai jihadisti a varie fazioni politiche oltre all’elemento dell’irrazionale, del singolo magari pure simpatizzante, che in un contesto di guerra guerreggiata non risponde a nessuna logica o strategia apparente.
Quello che è certo è chi guadagna da questo attentato: Erdogan che prima delle elezioni compatta un pezzo di paese, distrae dalla crisi economica e legittima l’invasione del nord est Siria che prepara da mesi. E chi ci rimette: i curdi.
Ci sono una quantità di variabili, dai jihadisti a varie fazioni politiche oltre all elemento dell’irrazionale, del singolo magari pure simpatizzante, che in un contesto di guerra guerreggiata non risponde a nessuna logica o strategia apparente.
Quello che è certo è chi guadagna da questo attentato: Erdogan che prima delle elezioni compatta un pezzo di paese, distrae dalla crisi economica e legittima l’invasione del nord est Siria che prepara da mesi. E chi ci rimette: i curdi.
E ovviamente i morti e i feriti, su cui si gioca questa partita orrenda. Fine, nulla di illuminante lo so, solo dubbi e pensieri da condividere con chi me li ha chiesti sennò pare che uno vuole sottrarsi.
Immagine di copertina dal Web (c) Zerocalcare