*di Tommaso Sguanci
La genesi di Cronache delle Multisfere è stata lunga e travagliata. L’idea originale è nata quando ancora facevo parte di un gruppo di meditazione e yoga, famoso per le pratiche ascetiche e gli insegnamenti esoterici. Sin dai venti anni, infatti, la spiritualità e l’esoterismo sono diventati uno dei miei interessi principali, insieme alla mitologia, agli archetipi e alla letteratura, soprattutto di stampo fantastico.
L’idea, quindi, era quella di scrivere un romanzo simbolico sulla crescita spirituale. Un romanzo che non mancasse di azione e avventura, di tensione e colpi di scena. Un’opera capace di unire l’intrattenimento alla trasmissione di un messaggio profondo e ancestrale, che usa il linguaggio dei simboli e degli archetipi. Non a caso i protagonisti sono un ragazzo (Leitar) e una ragazza (Laura), simboli del maschile e del femminile dentro ognuno di noi.
L’idea era ambiziosa ma i mezzi, all’epoca (si parla del 2008, circa), non adeguati allo sforzo richiesto. Con la prima stesura venne fuori un racconto tanto pretenzioso quanto acerbo. Eppure l’idea mi sembrava ottima, così misi il manoscritto da parte. Quando nel 2014 pubblicai la mia raccolta di racconti per Zerounoundici edizioni, intitolata Racconti intorno al Fuoco, il successo che ebbe fu inaspettato. Questo mi dette la spinta per riprendere in mano la vecchia idea e svilupparla in modo più maturo. Negli anni, infatti, la mia capacità di scrittura era evoluta, grazie alla pratica, al confronto con altri autori, con editor e soprattutto grazie a un corso di scrittura.
L’impresa fu meno facile del previsto. Tenni alcuni spunti del manoscritto iniziale e riscrissi la maggior parte del resto. Ma il tempo era tiranno e l’ispirazione altalenante. Leitar e Laura si prendevano il loro tempo per vivere le loro avventure, prendendosi pause di mesi, a volte di anni.
Un periodo importante per la stesura di Cronache delle Multisfere è stato quella della pandemia: quando è scoppiata mi trovavo in Thailandia, sull’isola tropicale di Koh Samui. Bloccato sull’isola, fra una sessione di yoga, una macedonia di frutta tropicale e un bagno alla Silver Beach, mi sono concentrato per portare a termine questo opera faticosa. Alcuni capitoli sono stati scritti più e più volte, perché non mi soddisfacevano. Altri sono venuti fuori in maniera naturale, come fossero già pronti da qualche parte nella mia mente. Quando ho finalmente messo l’ultimo punto, mi sono ritrovato davanti un manoscritto corposo e per quanto provassi a tagliare, il materiale era troppo perché potesse essere pubblicato in un unico volume.
Così, insieme alla Bertoni Editore, abbiamo deciso di dividerlo in tre e farne una trilogia. Il primo volume è uscito a luglio del 2022 con il titolo di Cronache delle Multisfere – L’Ombra di Durgash.
L’idea alla base di Cronache delle Multisfere è quella dei Mondi Paralleli e dei viaggi fra essi. Le Multisfere non sono altro che Universi che vivono e si evolvono in maniera indipendente. Eppure c’è chi ha trovato il modo di viaggiare tra di loro, come Mìriador, il mentore di Leitar e Laura, che li inizierà al mondo della magia e a quelli dei viaggi tra le Multisfere. Nell’intera trilogia si possono esplorare dieci Multisfere, ma l’ambientazione ne ha infinite.
Il numero 10 non è stato scelto a caso: si rifà all’albero sefirotico della Vita, riportato nella bellissima copertina di Illary Casasanta, che contiene dieci sefirot. Ogni sefirah rappresenta uno stadio di coscienza ed evoluzione diverso. Ogni Multisfera, quindi, ha un’ambientazione che simboleggia uno stato di coscienza, un aspetto dell’animo umano da esplorare, capire e integrare in se stessi.
Ma gli osservatori più attenti, noteranno che la Cabala non è l’unica tradizione interessata da Cronache delle Multisfere. Anche il sistema yogico-tantrico dei chakra è ampiamente trattato. Sette delle Multisfere, infatti, corrispondono ai 7 chakra e agli aspetti psico-fisiologici collegati a essi. Qual è stata la scelta stilistica per descrivere e sviscerare gli archetipi dell’inconscio? Quella di creare un’ambientazione ad hoc per ogni archetipo. Si avrà, così, un fantasy classico per Leitar, l’aspetto maschile, impregnato di desiderio di eroismo, battaglie e magia. Mentre per Laura il genere sarà quello di un romance ambientato ai giorni nostri, dove la ricerca dell’amore romantico la fa da padrone, con tutte le sue trappole e soddisfazioni, le delusioni e i tradimenti. Queste sono le due Multisfere presente nel primo volume, l’Ombra di Durgash.
Se a un primo sguardo la scelta di queste ambientazioni può sembrare banale, stereotipata, si deve tenere presente il significato dei personaggi come Leitar e Laura, ovvero quello di essere l’archetipo del maschile e del femminile, presenti in ogni essere umano indipendentemente dal sesso e dall’orientamento sessuale. Sono energie, simboli viventi in costante movimento. Ma sono anche due persone a tutto tondo, con le loro peculiarità, le loro debolezze, i sogni e i desideri irrisolti.
Poi c’è Durgash, il demone, che ha il potere devastante di conquistare l’interezza delle Multisfere e corromperle al suo sordido desiderio di devastazione. Durgash è l’ombra che alberga in tutti i noi, quella forza oscura e pesante che ci trascina verso il basso, che ci vuol vedere fallire, che non crede che si possa essere felici, leggeri, luminosi. Incarna tutte le nostre paure inascoltate, perversione non affrontate e non integrate in noi. È un personaggio che rimane lontano, come le nostre paure che non vogliamo vedere, ma i cui effetti sono devastanti.
Durgash può essere sconfitto solo dall’Antico, ma la strada per raggiungerlo è andata perduta. Per questo Leitar e Laura, supportati dalla guida di Mìriador, dovranno percorrere sentieri scomparsi attraversando il Cancello dell’Ombra, che li porterà alla ricerca dei Sette Oracoli, dispersi in altrettante Multisfere, per ottenere da loro le Sette Chiavi che li porteranno dall’Antico.