Distinguere l’essenza dell’anima dall’illusione. Ragionamenti su “La verità su Tutto” di Vanni Santoni

di Giusy Esposito*

Si parte sempre dal bene quando si pensa al voler fare del bene. È così semplice, no?
Ma se provassimo a partire dal male? Cosa succederebbe se iniziassimo una mindfulness concentrandoci sul male fatto all’Altro? Mali minori, mali infantili, mali adolescenziali, amorosi, amichevoli, bugie bianche. La verità su tutto di Vanni Santoni (edito da Mondadori) parte dal male che facciamo e/o abbiamo fatto agli altri.

Mentre penso a quanto inutile/

Sia diventato parlare ancora di umana comunità/

E allora andiamo via/

E poi gridiamolo a qualcuno che staremo sempre insieme/

E allora andiamo via/

E non lo dire mai a nessuno che quest’uomo cerca il bene.

Mi sono venute in mente le parole del cantautore toscano, Francesco Bianconi, della sua canzone che si intitola proprio “Il bene”, e che a mesi di distanza dal primo ascolto, me la canto nella testa leggendo la storia di Cleo che nel ricercare il male fatto agli altri, alla fine si ritrova soltanto a cercare sé stessa.

“Si poteva vivere senza fare il male, rimanendo fuori da quel reticolo di cause ed effetti -quel reticolo squisitamente karmico – in cui anche il solo posizionamento implica un privilegio e quindi una colpa?”

La protagonista di questa storia è Cleopatra Mancini, con la sua apparente vita ordinaria, divisa tra la carriera accademica e la sua relazione con Laura. Una vita che ricorda un po’ quella dei protagonisti delle ultime storie cinematografiche, la stabilità che non va a braccetto con la felicità e i sogni che, seppur realizzati, non comportano stabilità. Figli di quella generazione che arriva al cambio lavoro e poi al cambio relazione e quindi al cambio vita. Un cambiamento radicale quello di Cleo, che avviene in seguito a una crisi precisa generata dalla visione di un video della sua ex, Emma, un filmino che tocca le corde più profonde della sua esistenza: Emma è diventata quella persona a causa del dolore che proprio Cleopatra le ha provocato?

“Quanto male ti ho fatto?” È da questa domanda semplice che inizia a scavare. A “ricercare i semi delle cose, le chiavi minute ma ancora tiepide del presente in cespugli del passato apparentemente privi di importanza: stavo facendo questo, e senza saperlo stavo anche meditando -non comincia così, ogni vero percorso di meditazione, dal volgere lo sguardo all’interno? Scavavo, scavavo. Scavavo al mattino nella doccia e mentre andavo in dipartimento; scavavo a pranzo e tornando a casa e scavavo a letto, prima di addormentarmi”.

Vanni Santoni, già autore, tra gli altri, dei romanzi Gli interessi in comune, Se fossi fuoco, arderei Firenze, Muro di classe, La stanza profonda, anche stavolta ci trasporta all’interno di esperienze mistiche, psichedeliche dove l’unica via d’uscita sembra essere la verità su tutto. È un libro che genera infinita curiosità e voglia di approfondimento del mondo mistico, spirituale, quello della meditazione, del dharma, delle storie passate, delle minoranze, soprattutto in chi, proprio come me, non è grande conoscitore. Così mi sono ritrovata a interrogare i miei amici buddisti perché volevo capire anche io e non mi bastava la pagina wikipedia, volevo capire da chi ci è dentro. E la verità (ma non su tutto) è che se non ci sei dentro, non lo puoi mica capire. Hare Krishna Hare Krishna Hare Rama Hare Rama era diventata per me, durante questa lettura, una sorta di cantilena della fine del giorno, ho iniziato un po’ a meditare senza nemmeno accorgermene. È un viaggio lunghissimo questo di Cleo, che tocca più tappe della vita, in un avanti e indietro senza tempo, alla scoperta delle realtà spirituali presenti in Italia, dalla Toscana fino al contatto con una dea bambina, Kumari e la sensazione che esiste un tipo di liberazione “che trascende la semplice nozione dell’unità dell’uno col tutto, e in cui non sussiste differenza tra conoscente, conoscenza e conosciuto, è il risultato di meriti accumulati nel corso di innumerevoli vite”.

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* Giusy Esposito, classe ‘95, lavora come social media manager per una casa editrice e organizza eventi culturali in giro per l’Italia ma soprattutto su Roma. Legge, scrive, viaggia e beve caffè, quasi sempre contemporaneamente.