di Raffaele Calvanese*
“Hornby, non ci si conosce mai del tutto. E noi abbiamo fatto quello che potevamo, non eravamo adatti ad andare oltre, altrimenti ci saremmo andati”
In questo dialogo tra la protagonista ed il suo compagno è racchiuso probabilmente tutto il percorso che si compie nelle pagine di Emersione, il libro che segna il ritorno di Benedetta Palmieri autrice napoletana che si era fatta conoscere con i Funeracconti e che ritorna a pubblicare con Nutrimenti Edizioni nel 2021.
La protagonista viene a sapere che il suo ex compagno si è suicidato e questo evento traumatico, anche se la loro storia era già finita da qualche anno, innesca una serie di cambiamenti e di pensieri che il lettore può seguire in una sorta di epistolario indirizzato al vento.
Benedetta Palmieri ha una scrittura precisa, quasi chirurgica, sa scendere nel particolare senza dare mai l’impressione che la sua sia una prova muscolare di conoscenza. Si ha l’impressione che l’autrice abbia sempre il controllo sulla pagina scritta ma che sappia al momento giusto lasciar andare invece la pagina pensata. Così la seguiamo in un percorso che rimanda al titolo, di emersione appunto, da uno stato di immobilità in cui si era lasciata irretire giorno dopo giorno senza nemmeno ricordarsi quando tutto era cominciato. Il paradosso è dato dalla scintilla che innesca questa sorta di resa dei conti che è proprio il suicidio del suo compagno più amato. Così Emersione ci porta in quel duello che tutti abbiamo combattuto prima o poi, quello tra la vita reale e quella immaginata, quello in cui una relazione è continuata con tutti gli angoli smussati solo nella nostra mente o nel nostro cuore, mentre nella vita, a contatto con la realtà mostrava tutti i suoi limiti naturali.
Proprio l’accettazione di questi limiti è il passo che segna una sorta di rinascita, ma nessun agente esterno può completare questo percorso se non lo si compie dentro noi stessi, è questo il messaggio che sembra venir fuori dalla lettura del libro. Lungo il percorso Bendetta Palmieri però ci racconta anche molto altro, siamo con la protagonista per le vie di Napoli, al porticciolo di Massa Lubrense, per le stradine assolate di Stromboli, nel caldo torrido della Palermo di Falcone e Borsellino, come se i luoghi fossero altri protagonisti del racconto, attori parlanti che evocano ricordi e sensazioni apparentemente sopite. Accanto ai luoghi fisici però attraversiamo anche molte stanze interiori, chiuse da tempo, in cui c’era bisogno di far entrare un po’ di luce e di aria nuova.
Per onorare una perdita non occorre soltanto piangere, si può anche alzare un calice a quello che è stato, che probabilmente era tutto quello che potevamo dare e ricevere, far pace con la nostra finitezza e con quella altrui è il primo passo per prendere tutto il buono che viene, questo e molto altro è nascosto tra le righe di Emersione di Bendetta Palmieri.
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* Raffaele Calvanese, speaker radiofonico e giornalista musicale, si è laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l’Orientale di Napoli. Nel 2019 ha pubblicato il suo primo libro “Di che cosa Parla veramente una Canzone” (Scatole parlanti). Dal 2011 al 2016 ha collaborato con Radio Prima Rete, a Caserta, dove ha condotto The Otherside, programma da lui ideato. Dal 2017 va in onda su New Radio Network dove intervista le realtà musicali emergenti della Campania. Scrive per le riviste “Oca Nera Rock”, “Inside Music” e “ShockWave Magazine”. Figura tra i collaboratori di “Poetarum Silva”, rivista online dedicata alla narrativa e alla poesia.