tempesta Madre. Storia di una formazione

di Raffaele Calvanese*

“A carnevale mia madre mi vestiva da Hitler. Ma come le saltava in mente”

L’incipit dell’ultimo romanzo di Gianni Solla riesce a fulminare il lettore in sole due frasi. Le stesse due frasi che in qualche modo riassumono il rapporto tra Jacopo e la segretaria. Così la voce narrante del figlio chiamerà sua madre per tutto il romanzo.

Storia di una famiglia asimmetrica e romanzo di formazione con una Napoli di periferia sullo sfondo. Un racconto che comincia in una casa del Vomero e si sposta nel rione delle mosche, un non luogo tremendamente reale che fa da metafora alle peripezie di Jacopo e sua madre e che vede il padre, macellaio, mai completamente in grado di staccarsi dal resto della famiglia.

Un percorso di crescita segnato da figure femminili, la nonna, la madre bellissima, le compagne di classe alla scuola Santa Sofia, le colleghe divorziate conosciute ai corsi di formazione a lavoro. E Veronica, unica donna capace di infiammare un cuore volutamente tenuto al riparo dalle tempeste della vita. Perché di tempesta ne basta una, la madre di Jacopo, la vera figura attorno alla quale ruotano gioie e dolori del narratore. La segretaria delle edizioni musicali Brahms, che non avrà nome fino alla fine del racconto e che segnerà la crescita e il modo di rapportarsi al mondo Jacopo. Lo stesso mondo che il protagonista cerca di ordinare attraverso lo strumento della scrittura.

Una scrittura senza regole precise ma in grado di decodificare il mare agitato che si pone davanti agli occhi del bambino che si muove tra il rione delle mosche, la macelleria del padre e una Napoli multiforme.

“Se una cosa la puoi scrivere, allora vuol dire che la puoi capire”.

L’abilità di Gianni Solla sta nel muoversi con delicatezza attraverso registri diversi. Il racconto è posto in una forma solo apparentemente semplice, riesce a strappare più di un sorriso ma nei momenti giusti sa anche affondare il colpo con decisione, senza mai infierire, prendendosi il tempo e le pause necessarie. I silenzi e le parole convivono in perfetto equilibrio, come le lacrime ed i sorrisi, l’unica via per attraversare la storia di una vita ed uscire dalla tempesta.

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*Raffaele Calvanese, speaker radiofonico e giornalista musicale, si è laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l’Orientale di Napoli. Nel 2019 ha pubblicato il suo primo libro “Di che cosa Parla veramente una Canzone” (Scatole parlanti). Dal 2011 al 2016 ha collaborato con Radio Prima Rete, a Caserta, dove ha condotto The Otherside, programma da lui ideato. Dal 2017 va in onda su New Radio Network dove intervista le realtà musicali emergenti della Campania. Scrive per le riviste “Oca Nera Rock”, “Inside Music” e “ShockWave Magazine”. Figura tra i collaboratori di “Poetarum Silva”, rivista online dedicata alla narrativa e alla poesia.