Qualunque cosa io sia, sono sicuro di essere stato almeno un buon compagno per molti bambini e forse di aver toccato le loro vite in un modo che si tramanderà nel tempo.
Parola di Keith Haring, uno degli artisti più influenti e innovativi del XX Secolo, e protagonista dell’albo Disegnare sui muri, di Matthew Burgess, con illustrazioni di Josh Cochran, per Edizioni Arka.
Dall’infanzia vissuta a Kutztown, in Pennsylvania, dove iniziò a elaborare le sue idee e a liberare la fantasia assieme al padre e alle tre sorelle più piccole (Kay, Karen e Kristen), ai primi veri e propri esperimenti artistici realizzati con l’amico Kermit, l’albo ripercorre, per parole e immagini, la vita di Haring, che già da adolescente si trasferì dapprima a Pittsburgh per studiare grafica pubblicitaria e poi a New York per iscriversi alla School of Visual Art.
Proprio qui iniziò a esprimere completamente la sua vena artistica e a mettere in pratica la sua idea di arte per tutti, con performance artistiche in pubblico che gli regalavano il contatto con persone di ogni età ed estrazione sociale. Dal suo amore per il deejay Juan Dubose ai mille lavoretti per mantenersi, il racconto scorre veloce sorretto da un filo conduttore onnipresente, racchiuso in una frase che Keith amava ripetere: “Non c’è nulla che mi renda più felice che far sorridere un bambino“.
Tra episodi reali che segnarono la sua carriera (come il dipinto che fu chiamato a realizzare sul muro di Berlino nel 1986 o il murales che completò nel 1989 sulla chiesa di sant’Antonio a Pisa) e il successo via via crescente, il libro regala un viaggio visivo attraverso le opere di Keith Haring, il suo amore per i bambini e la sua visionaria idea di arte, che credeva non dovesse rimanere nascosta nelle gallerie, nei musei e nelle collezioni private, bensì comunicare con quante più persone possibile.
Da quando aveva quattro anni e disegnava con suo padre al tavolo della cucina,fino al giorno in cui morì a trentun anni, Keith rimase libero e spontaneo, seguendo la sua linea ovunque lo portasse.
E anche se la sua vita è terminata troppo presto, la linea di Keith è ancora con noi.
Matthew Burgess è un professore del Brooklyn College. E’ autore di una raccolta di poesie, dal titolo Slippers for Elsewhere, di un’antologia, una raccolta di saggi e di quattro libro per bambini. E’ insegnante in una scuola pubblica di New York e collabora con la rivista Teachers & Writers Magazine.
Di origini metà californiane e metà taiwanesi, Josh Cochran è un illustratore e muralista americano che vive a Brooklyn. Assiduo viaggiatore e maratoneta, insegna anche alla School of Visual Arts di New York. Tra le sue collaborazioni figurano lavori per marchi di fama internazionale, tra cui Apple e Adidas.
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