di Paquito Catanzaro*
Un libro di storie d’amore. Già.
“Educazione ambrosiana”, il nuovo volume di Micaela Palmieri edito da Baldini+Castoldi non è soltanto una raccolta di racconti sportivi, è un contenitore di sentimenti e di storie di uomini e donne comuni legati da un destino che indossa una maglia nera e azzurra.
Undici partite, altrettante storie. Undici occasioni durante le quali i tifosi dell’Inter hanno toccato il cielo con un dito – su tutte l’epica finale di Madrid del 2010, l’anno del triplete mourinhiano – oppure sono caduti nella polvere, come quel 5 maggio del quale, tra poco meno di trecento giorni, ricorrerà il ventesimo anniversario.
Volto noto del piccolo schermo, Micaela Palmieri smette i panni della giornalista e indossa quelli più comodi dell’appassionata di calcio, ma soprattutto di storie. Storie che, fin dai primi righi, creano grandissima empatia coi lettori: tra riti scaramantici da ripetere ogni domenica; categorie sociali che mettono da parte qualsiasi convenzione pur di sostenere, insieme allo sconosciuto vicino di posto, la propria squadra del cuore, passando per il sogno della ragazzina che incontra Rumenigge in villeggiatura trasformando la Romagna in una sorta di paradiso terrestre.
Inoltre gli idoli in campo: dal Fenomeno Ronaldo – che, ahinoi, riuscì a regalare sprazzi di talento puro solo nella prima stagione nerazzurra – a Lothar Matthaus, il più sudamericano tra i calciatori tedeschi; passando per Nicola Berti, autore dell’introduzione del libro nonché idolo di un’intera generazione di giovani tifose nerazzurre attratte dal suo look e della sua figura prima ancora che dalle prestazioni in campo.
Ogni storia ha un punto di riferimento calcistico e una voce narrante affidata al tifoso comune, quello che almeno una volta nella vita abbiamo visto esultare in curva o discutere al bar coi colleghi oppure attaccare le figurine nell’album Panini. Immagine, quest’ultima, perfetta per sintetizzare una raccolta di istantanee che non rappresentano solo il popolo nerazzurro ma intere generazioni che, nel calcio, trovano una valvola di sfogo, un segno distintivo o, più semplicemente, l’opportunità di sognare a occhi aperti. Quel che sembra aver fatto la Palmieri raccontando gli ultimi sessant’anni della sua squadra del cuore.
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*Paquito Catanzaro lavora come addetto stampa della casa editrice Homo Scrivens e come insegnante di ludoteatro in una scuola materna. Coordina il blog Il Lettore Medio e ha una passione smodata per le figurine dei calciatori Panini. Ha pubblicato tre romanzi e una raccolta di racconti sul calcio.