di Paquito Catanzaro*
Non un semplice fuoriclasse. Matthias Sindelar, antesignano del moderno falso nueve, è stato uno dei più forti calciatori europei di inizio ’900. Centravanti di quella nazionale austriaca appellata Wunderteam si distinse non solo per le giocate – era soprannominato il Mozart del calcio – ma anche e soprattutto per aver rifiutato di indossare la maglia della Germania poiché ebreo. Uno stigma che probabilmente gli costò la vita – ad oggi non è ancora stata fatta chiarezza – e che ha ispirato storie di ogni tipo.
Non ultima “Il caso Sindelar. Le inchieste del commissario Baroni”, edito da edizioni Segni d’Autore, sceneggiato da Carlo Bazan e illustrato da Carlo Rispoli.
«La storia di Sindelar» dichiara Bazan «mi ha da sempre incuriosito e appassionato. Trattandosi, di fatto, di un caso irrisolto mi è venuta l’idea di inventare un nuovo personaggio, il Commissario Andrea Baroni, collocandolo nel Commissariato di Porta Vittoria, nella Milano del 1939. Il Commissario, mettendosi in ferie, parte per Vienna per svolgere la sua indagine, non in veste ufficiale, sulla scomparsa di Sindelar e della sua compagna di vita, l’italiana Camilla Castagnola».
Non un semplice calciatore, quindi, ma un uomo che sacrificò la sua stessa vita pur di non accettare il ricatto nazista. Un eroe forse dimenticato in fretta.
«Io non so se Sindelar» aggiunge Rispoli «fosse fino in fondo consapevole del suo peso sociale. Sta di fatto che ha detto no e non si è omologato. Ha dato le spalle al regime e ha pagato un prezzo veramente alto per la sua scelta. E sua moglie Camilla unita a lui in questo destino, ma sicuramente non meno determinata e forte, come solo una donna sa essere. Altri hanno detto no e sono presenti anche nella nostra storia. Theresa Weber, l’altra protagonista, è una di questi».
Il commissario Baroni è costretto a vivere sulla propria pelle l’orrore del Reich. Qualcosa che va al di là della semplice indagine sulla morte di due giovani. Quanto è stato difficile il lavoro di introspezione su questo personaggio?
«Ho voluto creare sicuramente un personaggio dalla personalità forte» prosegue Bazan «dalla mente intuitiva, dotato di risvolti umani e di una sana insofferenza verso le Autorità precostituite. Non a caso per indagare sul caso Sindelar, di fronte al fermo divieto del Prefetto di Milano, reagisce mettendosi in ferie pur di partire per Vienna».
Un personaggio, quello di Baroni, che merita di tornare alla ribalta e che, per il momento, ha il merito di riportare alla memoria un pezzo importante della storia del nostro paese e non solo.
«Far rivivere un pezzo di Storia neanche troppo lontana» conclude Rispoli «ci dimostra ancora una volta che i veri protagonisti della storia siamo noi e che nessuno si senta escluso, come scriveva il poeta De Gregori».
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*Paquito Catanzaro lavora come addetto stampa della casa editrice Homo Scrivens e come insegnante di ludoteatro in una scuola materna. Coordina il blog Il Lettore Medio e ha una passione smodata per le figurine dei calciatori Panini. Ha pubblicato tre romanzi e una raccolta di racconti sul calcio.