Libri e sport: un rapporto stretto, speciale, viscerale. L’impresa che diventa leggenda, il gesto che si tramuta in parola, il pensiero che si imprime sulla pagina, divenendo eterno.
La letteratura sportiva ha da sempre rappresentato la strada più affascinante per risalire alle origini di un evento o di una vittoria, per andare alla scoperta degli aspetti più intimi di donne e uomini che hanno legato indissolubilmente il loro nome a quello della propria disciplina sportiva.
E soprattutto in questo particolare momento storico nel quale, per le ben note problematiche, non è possibile praticare molti sport, o almeno non così come sono stati disputati fino a poco più di un anno fa, la narrativa sportiva assume un ruolo ancor più importante.
A spiegare il profondo valore di questi testi ci sono le parole di illustri personaggi del mondo sportivo e giornalistico, tutti impegnati nell’edizione 2021 del Premio Invictus.
Dire che lo sport bene si presta ad essere narrato è un’ovvietà. Spesso meno ovvio che le storie portino con sé i valori di lealtà, rispetto e condivisione che sono parte di quel sentire olimpico, che tanti progressi ha prodotto.
Parola di Sandro Fioravanti, giornalista e voce storica delle telecronache sportive RAI.
Anche il suo collega Stefano Bizzotto focalizza l’attenzione sull’importanza della letteratura sportiva nella nostra cultura.
Alcuni fra i più grandi intellettuali della storia recente hanno scritto di sport. Lo hanno fatto con passione e competenza, senza mai dare l’impressione di snobbare la materia. È uno dei motivi per cui ritengo la letteratura sportiva una parte importante della nostra cultura. Un libro di sport sul comodino non è mai una cattiva idea. Senza dimenticare, e qui allargo un concetto caro a Jose Mourinho, che chi sa solo di sport non sa niente di sport.
Non solo giornalisti nella giuria del Premio Invictus 2021, ma anche grandi sportivi, come il Campione Olimpico Daniele Masala che dice Lo sport è cultura. La letteratura la sua arma migliore, o l’ex tennista Mara Santangelo che afferma come Immergersi in un buon libro serve a calmare la mente, sapendo che gli stai dando la benzina per crescere ed evolvere.
Tra coloro che hanno dedicato la propria via allo sport c’è anche Maurizia Cacciatori, ex pallavolista e medaglia d’oro con la Nazionale Italiana ai Giochi del Mediterraneo 2011.
Lo sport ha la capacità di farci guardare il mondo con occhi più grandi. Le sue storie e i suoi insegnamenti sono un valore inestimabile. Ho scritto la mia in un libro e l’ho fatto per i miei figli.
Tornando alla nutrita rappresentanza di giornalisti, ecco il pensiero di Massimo Caputi.
Ci sono tanti modi per raccontare lo sport e le sue storie, i personaggi, gli eventi e le prestazioni. Ci sono pagine che fissano e scatenano ricordi, che vanno nel profondo e sprigionano sentimenti intensi, che affermano e insegnano valori. Lo sport è un romanzo che non avrà mai scritta la parola fine.
Se è vero, com’è vero, che lo sport sia metafora della vita, leggere libri di sport significa arricchire se stessi, andando alla scoperta di storie che permettono di scoprire i valori della vita immergendosi nel mare di una lingua meravigliosa qual è la nostra. Nuotare fra le parole di sport attutisce l’onda lunga dei somari convinti che anacoluto sia un giocatore lusitano e l’allitterazione una variante del 4-4-2, afferma Xavier Jacobelli, direttore del quotidiano Tuttosport.
L’ex direttore del Corriere dello Sport, Italo Cucci, torna indietro nel tempo andando ad esplorare i ricordi del suo inizio di carriera da giornalista.
Lo sport è una grande e immortale passione. Quando cominciai a Stadio mi mandarono al Tour de France e nel 1967 testimoniai la tragedia di Tommy Simpson. Quel giorno da suiveur diventai giornalista. Poi credendo di promuovermi mi hanno definito scrittore e da vecchio anche saggista. E invece il io racconto dello sport, massimo contenitore di vita e di storie, ha sempre avuto un solo autore: il cronista.
Mauro Grimaldi, consigliere Federcalcio e scrittore, si sofferma sul legame stretto tra la narrazione sportiva e la quotidianità.
Ormai la narrazione sportiva fa parte del quotidiano e non è pensabile immaginarci senza le sue storie, i suoi personaggi, i suoi clamori. La sua penetrazione nel sociale, nel mondo economico e del lavoro, la sua funzione aggregativa e di inclusione è enorme e oggi il livello di narrazione sportiva si è elevato grazie a storici, giornalisti, economisti che hanno dato a questo genere quel valore aggiunto che stimola la curiosità e l’interesse.
C’è un altro Campione Olimpico tra i giurati del Premio Invictus 2021 ed è Davide Tizzano, che ricopre il prestigioso ruolo di Presidente di Giuria.
Come nel Libro V dell’Eneide di Virgilio: la gara delle navi, oggi la narrazione diventa immortale e trasmuta in leggenda. Le regate di Virgilio o l’America’s Cup di Auckland con la Luna Rossa che vola. La letteratura sportiva esalta gli uomini e allo stesso tempo ci fa amare le gesta degli Eroi, antichi o moderni che siano.