Tra camminate e lentezza. Scopriamo Dieci Passi nella storia con la sua conduttrice

Sul piacere di camminare e sulla lentezza mi interrogo spesso. Lo trovo stimolante e affascinante, ma poi quella “lentezza” mi spaventa. Meglio un giro in bici o una corsa, penso. Ma in cuor mio so che sto sbagliando e so che prima o poi ci arriverò anche io a scoprire la bellezza del lento camminare. Dell’arrivare passo dopo passo all’obiettivo stabilito. E a quel punto sarà anche per me una lenta e piacevole scoperta.
Ho intervistato in quest’ottica Tiziana Iannarelli che da cinque edizioni conduce Dieci passi nella storia, un programma di RAI Radio Live che racconta cammini e camminatori, ma anche storia, ambiente e cultura.

Dieci passi nella storia racconta il turismo lento, la scoperta delle camminate. Che significa costruire un programma del genere (per i contenuti, per il media) in un momento storico reso iper veloce dalle tecnologie?
Nasce proprio per rallentare il momento in cui viviamo. Nasce per raccontare quel turismo lento che sta affascinando sempre più persone. Ogni settimana racconto un cammino d’Italia attraverso le testimonianze di viandanti, pellegrini, camminatori, cercatori di vie, ideatori, pionieri dei viaggi lenti che ci trasferiscono le motivazioni che li portano a partire, che ci raccontano la loro storia e la loro visione di quei territori che attraversano passo dopo passo. Ci raccontano di emozioni, avventure, conoscenze, condivisioni e di tanti piccoli miracoli che cuciono le aree meno conosciute del nostro Paese. Molti Cammini hanno cambiato le sorti di alcuni territori depressi e lontani dal turismo di massa. Se solo pensiamo al Cammino nelle Terre Mutate che attraversa le aree terremotate del centro Italia dove ogni camminatore rappresenta un segno di speranza, di ripresa. Perché quel camminatore acquista, dorme, mangia ed alimenta la microeconomia.

E tutto questo attraverso la radio!
I Cammini in radio rappresentano una grande scommessa, ma la scelta nasce proprio dall’idea di voler riaprire l’immaginazione di chi ascolta e di sensibilizzare verso un mondo più rispettoso e meno portato ad antropizzare.

Come nasce l’idea del programma?
L’idea è nata mentre camminavo. RadioLive racconta l’Italia, i territori, i borghi, le eccellenze e dal 2019 anche i cammini. Il Responsabile del canale tematico Fabrizio Casinelli e il Direttore di Radio Rai Roberto Sergio, hanno ben accolto questa idea che poi è stata sviluppata, adattandola ad un linguaggio radiofonico.

Ultimamente – complice anche l’anno di lockdown che abbiamo vissuto – in tanti sembrano aver riscoperto il piacere del camminare. Lo hai notato anche tu? C’è stata una “ricaduta” negli ascolti?
Il piacere del camminare e della scoperta di luoghi meno frequentati, è sicuramente aumentato in questo anno di pandemia, ma ormai già da alcuni anni il turismo lento rappresenta una parte importante delle scelte degli italiani. Dieci Passi nella Storia racconta i Cammini d’Italia, i lunghi itinerari che attraversano il nostro Paese e che vengono percorsi da camminatori esperti. Gli ascoltatori sono i camminatori che possono continuare a sognare, immaginare e progettare i loro futuri cammini, ma anche le persone che non li hanno mai percorsi e che attraverso i racconti, conoscono nuovi territori che sono appunto quelli meno conosciuti e spesso più interni. Gli ascolti ci danno grandi soddisfazioni sin dalle prime puntate, attraverso anche una interazione continua con i radioascoltatori.

Quanti cammini hai raccontato e quanti camminatori hai intercettato?
Siamo giunti alla quinta stagione consecutiva del programma. Ho raccontato fino ad oggi circa sessanta cammini d’Italia e ho intervistato più di trecento camminatori. Ognuno ha raccontato la sua storia condividendo quello spirito amichevole, entusiasta, nobile che accompagna i loro passi. I cammini ci riportano al senso dell’attesa, della lentezza, ma anche di una immediatezza diversa, se vogliamo. Camminando rimettiamo in moto tutti i nostri sensi che sono assopiti da tutto quello che abbiamo a disposizione e che anticipa i nostri bisogni. Ho raccontato storie incredibili come quella di Andrea, malato di cancro al quale i medici avevano dato sei mesi di vita e che invece cammina da alcuni anni percorrendo migliaia di chilometri divenendo un caso medico-scientifico. Ho raccontato la storia di quattro giovani che passeggiando annoiati sulla spiaggia, in Sardegna, iniziano a notare delle torri. Decidendo poi di rimettersi in cammino per scoprirle, ne contano 100 e percorrono il periplo dell’isola, costruendo, da pionieri e con coraggio, un cammino che oggi è riconosciuto: Il Cammino 100 Torri. Ho raccontato la storia di Menia, che cammina con la sclerosi multipla, ma anche quella di uomini e donne che attraverso la loro cultura nel mondo dei cammini e delle loro esperienze oltre che delle migliaia di chilometri percorsi, stanno scrivendo la storia dei Cammini italiani.

Un consiglio da camminatrice: come si inizia a camminare? Te lo chiede uno che vede l’appennino tosco – emiliano dalle finestre di casa, ma ancora non trova lo stimolo per iniziare.
Ma allora vedi la Via degli Dei! Inizia dalla Bologna-Firenze, attraversando l’Appennino che vedi, su alcuni tratti riportati alla luce dell’antica Flaminia Militare. Ma non occorre che tu parta da Piazza Maggiore a Bologna e arrivi a Piazza della Signoria a Firenze, per i 130 km del Cammino. Per iniziare, puoi percorrerne una tratta, oppure abbiamo tutti sentieri di prossimità. Partiamo scoprendo quelli più vicini a noi, camminando a passo lento quel territorio che ci sembra conosciuto e che invece improvvisamente diventa diverso e bellissimo. Quando ci sentiremo pronti per percorrere più chilometri e l’emergenza sanitaria ce lo consentirà, potremo iniziare a programmare un vero e proprio cammino. Importanti sono l’organizzazione del percorso con i punti tappa e ristoro, la preparazione dello zaino e la scelta degli accessori e delle scarpe. Tanti gli esperti, sui siti ufficiali, che possono darci i consigli giusti. Mai improvvisare un cammino.