Urania, una delle collane di letteratura fantascientifica più famose in Italia, ha spesso legato il suo nome a quello di casi strani, particolari rarità e bizzarrie editoriali.
Ce n’è uno, forse, meno conosciuto dai più, ma che merita di essere raccontato, e per quanto possibile approfondito: si tratta dell’Urania numero 35.
Facciamo un salto indietro nel tempo di più di mezzo secolo.
Era il 10 febbraio 1954 e la collana Urania, nata appena un paio di anni prima, si presenta ancora nella sua veste iniziale, la stessa, per intenderci, con la quale venne pubblicato il primo famoso volume Le sabbie di Marte: in quel secondo mercoledì di febbraio era uscito in edicola il numero 34, I ribelli dei 50 soli, di A. E. Van Vogt.
Nell’ultima pagina, a margine del riepilogo dei numeri già pubblicati, vi era l’elenco dei titoli di prossima pubblicazione.

Come possiamo vedere dall’immagine qui sopra, il primo libro già programmato per l’uscita era L’era di Satana di Fritz Leiber, che sarebbe dovuto arrivare tra le mani degli appassionati di fantascienza appena dieci giorni dopo, il 20 febbraio. Ma, nel frattempo, accadde qualcosa di unico.
Il 20 febbraio 1954, infatti, tutti coloro che si recarono presso la propria edicola di fiducia per ritirare una copia di Urania dovettero tornare a casa a mani vuote: il numero 35 non era uscito, e dalla distribuzione non era arrivato nessun avviso a riguardo.
Passarono ancora alcuni giorni, e finalmente arrivò il tanto desiderato nuovo romanzo: ma, con grande sorpresa, l’uscita numero 35 di Urania conteneva Il risveglio dell’Abisso di John Wyndham.
Cos’era accaduto al volume che avrebbe dovuto seguire I ribelli dei 50 soli?
La storia narra come, a poche ore dall’inizio della distribuzione, il numero 35 originale, contenente L’era di Satana, arrivò come di consueto sulla scrivania di Arnoldo Mondadori, per l’ultimo sguardo definitivo: fu proprio il fondatore in persona che, trasalendo per quanto trovatosi tra le mani, bloccò l’uscita dei volumi dalle tipografie.
Il motivo del repentino cambio di programma risiede nella storia contenuta ne L’era di Satana: il libro, infatti, narra di un mondo dominato da una casta di preti e di suore, che portavano avanti una perversa e crudele dittatura in nome di Dio.
Oggi, forse, può far sorridere pensare che Arnoldo Mondadori abbia deciso personalmente di bloccare l’uscita di un numero di Urania a causa della trama nel romanzo contenutovi, ma se contestualizziamo l’evento in quel periodo storico, ovvero a metà degli anni ‘50, si possono comprendere le preoccupazioni che possono aver assalito l’anziano, e conservatore, fondatore della casa editrice.
Il numero 35 di Urania, impreziosito dalla bellissima copertina di Kurt Caesar, quindi, andò a finire al macero e si corse subito ai ripari per non stravolgere la scaletta delle seguenti uscite, che prevedeva al numero 36 Il popolo verde di Festus Pragnell: la soluzione fu quella di pubblicare Il risveglio dell’Abisso di Wyndham come romanzo riparatore.
Ironia della sorte, però, vuole che L’era di Satana venisse comunque pubblicato, circa quarant’anni dopo, sul numero 173 di collana Urania Classici, uscito nell’agosto del 1991, con il titolo de L’alba delle tenebre: il cambio di nome è dovuto ad una precedente edizione del romanzo, la prima in Italia, avvenuta nel novembre del 1965, quando il testo di Leiber vide la luce sul numero 59 della collana Galassia, pubblicata dalla casa editrice C.E.L.T., con una traduzione del titolo più vicina all’originale Gather, Darkness!.