Mentre guido piango. Lacrime liberatorie, di dolore per questa separazione. Forse anche di sollievo. Non mi è mai accaduto, nella vita, di essere libero dalla menzogna, di giocare a carte scoperte. Di essere me stesso, quello vero, e di assumermene la responsabilità. È dura. Sarà dura, ma non ho intenzione di mollare, troverò un nuovo equilibrio. Il punto centrale è Claudia, farmene una ragione, riuscire a concepire la vita senza di lei. Ho già l’istinto di fermarmi, telefonarle e implorarla di riprendermi. Forse me la darebbe una chance. Ma poi? Se le promettessi dedizione e fedeltà eterna, riuscirei a mantenere la parola? Una parte della mia testa sta già elaborando il modo di passare la serata, una delle tante da scoparmi, per allontanare i mostri e affogare un paio d’ore nell’oblio. Magari, invece, approfitto di questa marea nera che ho nel cervello per scrivere un buon racconto. Scopare e scrivere, come sempre non penso ad altro.
Da ieri è in libreria, in versione cartacea e in ebook, Un po’ meno di niente, un giallo ambientato in un mondo editoriale governato da spregiudicati calcoli commerciali e nel quale “tutti scopano con tutti”, secondo la spicciativa definizione data dal protagonista di questo libro, e a causa della quale finirà per mettersi nei guai.
Vanni Sbragia è un dirigente di successo e uno scrittore di thriller e noir di media popolarità. Vive una vita in perenne equilibrio fra l’immagine ufficiale di marito fedele e padre di famiglia e la reale natura di fedifrago professionista e sessuomane incallito, capace di gestire un numero imprecisato di relazioni clandestine. Ma il fragile bastione che ha costruito a difesa della sua esistenza bipolare crolla nel momento in cui una delle sue amanti, l’editrice Vittoria Ravaglia, viene trovata uccisa da quindici coltellate nella sua casa torinese. Sbragia viene interrogato dalla polizia a causa di certi messaggi espliciti rinvenuti sul telefono della vittima. A nulla servirà l’alibi che lo scagiona da ogni sospetto: la notizia della sua relazione è ormai di pubblico dominio e la sua vita è destinata a cambiare per sempre. Nel disperato tentativo di salvare il salvabile tenterà di barattare il silenzio di una giornalista di gossip con alcune piccanti rivelazioni sul mondo dell’editoria. Sarà il suicidio definitivo che sancirà la sua trasformazione in una persona da evitare con cura per coloro che gli si professavano amici. Ma alla separazione da moglie e figlia, al pubblico ludibrio, all’esclusione dal giro degli autori che contano, farà da contraltare l’inatteso successo del suo nuovo libro, alimentato proprio dall’aura di scandalo che oramai si porta appresso, abilmente cavalcata da una editor senza scrupoli. Per Vanni Sbragia, solo contro tutti, libero da ogni condizionamento e senza più nulla da perdere, è arrivato il momento di fare i conti con se stesso e di scegliere cosa fare da grande. E forse troverà anche il modo per togliersi l’ennesima soddisfazione: quella di scoprire chi ha ucciso Vittoria Ravaglia.
Dietro allo pseudonimo di Vanni Sbragia si nasconde un autore italiano che da oltre dieci anni pubblica i suoi romanzi di genere Crime con alcuni fra i maggiori editori nazionali. Vincitore di premi prestigiosi e tradotto all’estero, con Un po’ meno di niente firma una satira ironica e feroce di un ambiente, quello dell’editoria italiana di genere, fatto di ipocrisie, spregiudicati calcoli commerciali, false amicizie, vizi privati e pubbliche virtù. Sbragia lo racconta in modo divertente e spietato, senza risparmiare l’autocritica e prendendo di mira quelli che considera i difetti più gravi di un sistema malato e sempre a un passo dal baratro.