In Italia Presidente del Consiglio è Giulio Andreotti (il settimo governo Andreotti, per la precisione). Curiosità, in quel periodo inizia a circolare prepotentemente il nome di Clemente Mastella che ricopre il ruolo di sottosegretario alla Difesa.
L’Italia partecipa al conflitto schierando nel golfo Persico sin dall’inizio dell’invasione del Kuwait una forza navale e partecipando ai bombardamenti con otto cacciabombardieri Tornado IDS. Il nome dell’intervento verrà ricordato come Operazione Locusta. Al termine delle ostilità alcuni cacciamine della marina militare italiana hanno continuato ad operare nella zona per bonificare le acque da mine navali.
Poco prima dell’inizio delle ostilità gli italiani si fecero prendere dall’isteria e decisero di fare incetta di beni di prima necessità e di carburante. Gli scaffali dei supermarket vennero rapidamente svuotati e si formarono lunghissime file di automobili nei pressi dei distributori di benzina.
Sta succedendo di tutto a Baghdad in questo momento: è la notte del 17 gennaio quando – scaduto l’ultimatum da circa 17 ore – gli Stati Uniti danno il via all’operazione Desert Storm. Di fatto la più grande operazione bellica dai tempi del Vietnam. Emilio Fede (Studio aperto, Italia 1) con Silvia Kramar collegata dagli Stati Uniti è il primo ad annunciare l’attacco.
Poche ore dopo lo scoppio della guerra Saddam Hussein cercò di coinvolgere nella guerra Israele lanciando dei missili ne suoi territori. Nella stessa edizione del TG1 delle 7 del mattino del 18 gennaio arriva anche la notizia della scomparsa dai radar di un Tornado italiano.
La guerra che sembrava così lontana entra dentro le case di tutta Italia. Un caccia Tornado casa di tutta con a bordo due militari dell’aeronautica italiana viene abbattuto. Maurizio Cocciolone e Gianmarco Bellini rispettivamente riescono a lanciarsi con li paracadute e vengono fatti prigionieri. In Italia arriva il 21 gennaio il video del primo interrogatorio fatto a Maurizio Cocciolone. Di Bellini nessuna notizia. L’uso del “noi” in alcune risposte di Cocciolone ha però sempre fatto sperare per il meglio. Soltanto a fine guerra, con la liberazione dei prigionieri si avrà la certezza che Bellini è in vita e in buone condizioni. Al minuto 3:25 una domanda a Cocciolone: Qual è la sua opinione sulla guerra e sull’aggressione contro l’Iraq? La risposta: War is a bad thing.
Il 3 marzo del 1991 è una domenica. La sera prima si è concluso il Festival di Sanremo. Il giorno dopo come sempre a Domenica In stanno sfilando i cantanti per riesibirsi. Mentre cantano Albano e Romina il conduttore Gigi Sabani interrompe l’esibizione per dare la linea a Paolo Frajese. L’edizione straordinaria del TG1 annuncerà che entrambi gli ostaggi italiani sono vivi e che verranno presto liberati. Per la cronaca: Albano e Romina stavano cantando Oggi Sposi. Il festival fu vinto da Cocciante con Se stiamo insieme.
Un primo atto concreto dopo la fine della guerra: vengono rilasciati i primi dieci prigionieri delle forze alleata. Tra loro c’è anche Maurizio Cocciolone.
Finisce la guerra, gli italiani stanno bene. Ma quale eredità resta?