Red Son, la storia di Superman riletta dall’URSS.

Che cosa sarebbe successo se l’astronave che trasportava Superman fosse precipitata in Unione Sovietica anziché in America? È proprio da questo assunto che Mark Millar scrive Red Son, la celebre miniserie a fumetti disegnata da Dave Johnson e Kilian Plunkett e pubblicata dalla DC Comics nel 2003 sotto l’etichetta Elseworlds, in tre albi formato “prestige”. La collana è stata nominata all’Eisner Award del 2004 come migliore serie limitata ottenendo ottime recensioni.
Red Son adesso dalfumetto diventa un film e arriva sugli schermi italiani sulla piattaforma Infinity. L’uomo d’acciaio anziché lottare per verità, giustizia e l’American Way, diverrà un super-soldato sovietico, simbolo degli operai e guida dell’URSS combattendo al fianco di Stalin per il socialismo.
Nel racconto ritroviamo versioni alternative dei più noti protagonisti DC come Lex Luthor, Lois Lane, Batman, Wonder Woman e figure politiche reali come Joseph Stalin, John F. Kennedy e Dwight D. Eisenhower.

Come il fumetto, anche nella pellicola la capsula che trasportava il piccolo Kal-El precipita in Ucraina anziché in Kansas, a causa di una variazione della linea temporale originale. Dopo aver trascorso un’infanzia felice nascondendo i suoi poteri, ritroviamo l’uomo d’acciaio adulto. Siamo nel 1955 e Superman viene rivelato al mondo da Stalin dando il via ad una Guerra Fredda molto diversa da quella dei nostri libri di storia. Quando, con lo zampino di Lex Luthor, un satellite sta per abbattersi su Metropolis, Superman interviene per salvare la città incontrando per la prima volta Lois Lane. È grazie alle domande provocatorie della giornalista che il supereroe inizia a dubitare sulle procedure politiche sovietiche venendo così a conoscenza dei gulag. Superman decide così di spodestare Stalin, divenendo l’emblema degli ideali sovietici che si impegnerà a far conoscere in tutto il mondo.
Mentre Lex Luthor crea Superior Man, una bizzarra copia di Superman, il vero Kal-El stringe un’importante alleanza con la principessa Diana (aka Wonder Woman) cercando di estendere a tutto il mondo il modello comunista.
A lavorare in questo ambizioso e riuscitissimo film una squadra rodata che vede coinvolti Sam Liu alla regia, Sam Register e Bruce Timm alla produzione e il veterano sceneggiatore J.M. DeMatteis. Rispetto alla graphic novel alcune tematiche sono state adattate e rivisitate, prendendo alcune libertà che rendono il film la pellicola scorrevole ma ne mantengono l’originalità.