Sono tre i volumi disponibili in edicola questo mese per gli appassionati di fantascienza e per i collezionisti della collana Urania.
Nella collana ammiraglia arriva Abisso profondo di James L. Cambias.
C’è vita sotto i ghiacci di Ilmatar. A un chilometro di ghiaccio di profondità vive una razza aliena primitiva, e una squadra di scienziati subacquei, esperta in immersioni profonde, è stata mandata sul pianeta per studiarla a patto di non interferire con la civiltà nativa.
Pacifiche esplorazioni spaziali come questa sono possibili grazie alla tregua con gli Sholen, la prima razza aliena in cui si è imbattuta l’umanità, e che ha imposto ai terrestri di non disturbare l’ecosistema Ilmatarianao.
Tutto procede per il meglio, almeno fino a quanto uno dei membri dell’equipaggio, il celebre scienziato-esploratore Henri Kerlerec, osannato dai media, non si mette in testa di infrangere il protocollo e di avvicinarsi agli indigeni indossando una speciale tuta stealth. Il tutto, ovviamente, con un cameraman al seguito. Nel bel mezzo della spedizione segreto, però, un branco di Ilmatariani percepisce l’insolita presenza e, spinto dalla curiosità, si avvicina a quella bizarra creatura con soli quattro arti. Henri viene catturato e fatto a pezzi in un macabro ribaltamento dell’autopsia dell’alieno di Roswell.
In ogni caso, la fine incontrata da Henri Kerlerec è una passeggiata rispetto a quella che avrebbe potuto incontrare per mano del resto dell’equipaggio umano, Rob incluso, che detestava a tal punto la sua irritante personalità da aver scatenato folli fantasie omicide, pur senza aver avuto il coraggio di metterle in pratica.
Tuttavia, dopo l’accaduto, Rob si sente preda dell’angoscia: i patti sono stati infranti, il primo contatto non ha avuto un lieto fine, una nave Sholen si avvicina, e l’incidente rischia di scatenare uno scontro fra civiltà.
Per Urania Collezione, invece, è il turno de Il vichingo in technicolor di Harry Harrison.
Gli affari alla Climactic Studio non vanno troppo bene. Per fortuna, Barney Hendrickson ha un asso molto speciale nella manica: all’interno di un vecchio capannone impolverato, infatti, sta facendo mettere a punto un’autentica macchina del tempo. Si tratta di un mostruoso macchinario costruito per un film horror, pieno di leve finte, a cui però un inventore pazzo ha realmente conferito il potere di viaggiare nello spazio e nel tempo.
È così che Barney, regista mediocre e senza prospettive, riesce a viaggiare fino alle isole Orcadi dell’anno 1000, a caccia di vichinghi.
Il regista è finalmente convinto di poter salvare la propria carriera. Il piano è semplice: condurre l’intera equipe indietro nel tempo e girare un magnifico film storico sulla vera scoperta dell’America… a bassissimo costo!
Il giardino di Rama di Arthur C. Clarke e Gentry Lee è il romanzo di questo numero di Urania Jumbo.
A bordo dell’astronave Rama avviene la prima nascita di un bambino nello spazio, la piccola Simone. Tutto sembra andare per il meglio, fin quando non hanno inizio una serie di anomalie. I tre adulti a bordo, Nicole des Jardins, suo marito Richard Wakefield e Michael O’Toole, rimasti su Rama dalla precedente spedizione, capiscono ben presto di essere in viaggio verso una destinazione ignota, sempre più lontano dal Sistema Solare. Conosceranno finalmente i creatori di Rama? Scopriranno a quale scopo è stata creata la gigantesca nave, e soprattutto perché – fra tutti i possibili angoli del cosmo – si sia venuta a trovare proprio nelle vicinanze della Terra?
Ben presto, alcune delle loro domande trovano risposta, e una nuova sfida si prospetta per l’umanità: duemila persone verranno selezionate dalla Terra per essere portate su Rama insieme ai primi cosmonauti e la loro progenie, e dare vita a una nuova comunità.
È qui che le domande dell’equipaggio cambiano, e la nuova scommessa è questa: vinceranno gli alti ideali, o le bassezze del genere umano?