Isabella Schiavone ci porta nella “sua” Africa

di Paquito Catanzaro*

Il classico romanzo che non è stato ancora letto. Si potrebbe raccontare in questo modo “Fiori di mango”, il nuovo libro di Isabella Schiavone edito da Lastarìa.
Costretta a fare i conti con le conseguenze di una rottura sentimentale, Stella si trasferisce in Kenya per ritrovare serenità e provare a scrivere quel romanzo che attende, da tempo, è materia viva nella sua mente. Sarà L’Africa a fornirle la giusta ispirazione oppure il caso? «Il caso» dichiara l’autrice «ha fatto nascere “Fiori di mango”. Mentre usciva “Lunavulcano” (precedente romanzo della Schiavone, ndr) avevo voglia di scrivere e ho continuato a farlo senza pormi il problema di cosa sarebbe diventato il manoscritto. Dopo tre anni è diventato un libro che parla di vita, sentimenti, famiglia, solidarietà, sconvolgimenti».
Forte il richiamo al classico di Karen Blixen “La mia Africa”, ma per Isabella Schiavone c’è qualcosa in più in quei territori.
«L’Africa è una terra che conosco abbastanza bene. Mi era più facile descriverne colori e paesaggi, avendoli vissuti per molto tempo. È anche un luogo nel quale ci trasformiamo, perché entriamo in contatto con le nostre origini, con realtà a noi lontane, con sorrisi sinceri, dolore, vita e speranza».

Una terra raccontata anche attraverso i sensi: la vista s’inebria dei colori degli spazi incontaminati, mentre il palato vive più di un’epifania grazie a una cucina pressoché sconosciuta. Ma è senza dubbio il tatto a regalare le suggestioni più forti.
«Credo che il tatto» continua la Schiavone «ricopra un ruolo importante. Veicola le nostre emozioni, ciò che proviamo e sentiamo verso gli altri. È anche una modalità espressiva nel mondo degli affetti. Quanto valore diamo, soprattutto in questo momento di post quarantena caratterizzato dalla privazione fisica, a un abbraccio. Fateci caso. In questo periodo desidero maggiormente abbracciare tutti i miei amici ogni volta che li vedo. È un modo per dire loro che gli voglio bene».

A proposito di quarantena, in attesa del lancio in libreria (dopo l’estate, ndr) il libro ha debuttato nella versione digitale. Cosa si aspetta l’autrice da “Fiori di mango”? Che faccia riflettere e rappresenti per qualcuno un aiuto o l’inizio di qualcosa di positivo.

* Paquito Catanzaro lavora come addetto stampa della casa editrice Homo Scrivens e come insegnante di ludoteatro in una scuola materna. Coordina il blog Il Lettore Medio e ha una passione smodata per le figurine dei calciatori Panini. Ha pubblicato tre romanzi e una raccolta di racconti sul calcio.