In queste ore, a Tokyo, si sarebbe dovuta svolgere la cerimonia di apertura della XXXII edizione dei Giochi Olimpici, ma, a causa degli ormai ben noti motivi, la manifestazione è stata di rinviata di un anno, al luglio 2021.
Per sopperire all’assenza della regina delle manifestazioni sportive, ecco un’antologia di racconti fantascientifici, con la quale trascorrere queste giornate estive.
Si tratta, non a caso, de Le Olimpiadi della Follia, volume numero 993 della collana Urania, uscito il 31 marzo 1985.
L’idea di questa antologia nasce da uno dei più grandi autori del genere, Isaac Asimov, che comparando le Olimpiadi dell’età antica con quelle svolte in epoca moderna, ha rilevato vistose crepe e pericolose incrinature, attraverso le quali va introducendosi un futuro di follia.
Con i suoi collaboratori Martin Greenberg e Charles Waugh, Asimov ha quindi passato in rassegna la fantascienza olimpionica, in un arco di tempo che va dal 1965 al 1984, ed ha articolato questa inquietante raccolta, all’inizio della quale ha voluto porre una sua preziosa introduzione.
Le Olimpiadi, antiche e moderne, per quanto siano un inno al disinteresse e alla gloria, non possono nascondere il marchio del nazionalismo. Non è solo l’atleta che vince, ma anche la città e la nazione che lui rappresenta. Nei tempi moderni, assistiamo certamente a una conta ossessiva delle medaglie vinte da ogni nazione, e alla grancassa dell’orgoglio nazionale, o del risentimento, sulle vittorie e sulle sconfitte.
All’interno del volume trovano posto nove racconti, firmati da giganti della fantascienza come Bob Shaw, Jack Vance, Robert Sheckley e Arthur Clarke: tre opere, Telegioco di Charles Nuetzel, Sicurezza prima di tutto di Alan Dean Forster e Gli Olimpici di Mike Resnick, inoltre, rappresentano tre inediti che non hanno più trovato la via della pubblicazione, rendendo così la raccolta ancor più rilevante per gli amanti del genere.
Le ambientazioni e le discipline descritte sconfinano i limiti delle attività sportive disputate nelle realtà, fino a raggiungere nuovi orizzonti, seguendo la fantasia e l’intuizione dei loro autori: ecco, dunque, come le dispute tra squadre diventano incontri tra veri e propri eserciti, come tra il Mucchio della Duna d’Avorio e i guerrieri dello Scudo Orientale, in I guerrieri del Kokod di Vance, o il contatto fisico viene sostituito dalla manipolazione mentale in Psicogioco di Shaw.
Un’antologia, in conclusione, dove si possono trovare pregevoli esempi di racconti fantascientifici legati allo sport, e alle sue declinazioni più fantasiose.