Letture Sportive: “Storia sentimentale dello sport italiano” di Candido Cannavò

Lo sport è uno dei fenomeni massimi del nostro tempo: è attività fisica e costume, è rito e spettacolo, è passionalità e cultura, è fascino del campione ed è anche umile e suggestiva scoperta di una corsa sui campi. Lo sport ha dato dell’Italia, in momenti problematici o addirittura allarmanti, immagini sane, vittoriose, ottimistiche. Ha avuto i suoi drammi e i suoi scandali, ma li ha vigorosamente affrontati e superati.

Candido Cannavò scriveva queste parole su La Gazzetta dello Sport del 12 marzo 1983. A poco meno di quarant’anni di distanza, sono righe di verità intensa, e forse quanto mai attuali, in questo momento nel quale l’Italia, e lo sport, stanno ripartendo dopo essersi bruscamente arrestati.

Parole come lame, che squarciano il velo del tempo e brillano di una lucidità unica.

Parole, come tante altre, scritte dall’ex direttore della rosea, Candido Cannavò, e raccolte in Storia sentimentale dello sport italiano, a cura di Elio Trifari, con postfazione di Alex Zanardi, edito da Solferino.

Il libro, uscito nel febbraio del 2019 in occasione del decimo anniversario della scomparsa di Cannavò, è una raccolta di suoi articoli pubblicati sulla Gazzetta, nei quali viene ripercorso quasi mezzo secolo di storie e di vittorie, come un collage di decine e decine di pezzi, che uniti insieme tratteggiano un segmento della recente storia d’Italia, attraverso la penna, e gli occhi, di chi quegli eventi ha avuto il fortuna e il privilegio di viverli dal vivo.

Si va dai trionfi di Mennea alla figura del Drake Enzo Ferrari, dalla sconfitta ai Mondiali del 1966 contro la Corea alla rivoluzione calcistica promossa dal Milan di Sacchi e Berlusconi, passando per la strage di Monaco del 1972 e quella dell’Heysel.

Non mancano, però, i ritratti di chi ha saputo scrivere pagine indimenticabili della storia sportiva italiana, raccontati con il taglio unico che il Direttore sapeva utilizzare: si va da Marco Pantani a Valentino Rossi, da Alberto Tomba a Federica Pellegrini, fino ai fratelli Abbagnale.

Ma spaziando tra le varie storie non si trova soltanto cronaca, perché Cannavò vi ha saputo mettere dentro quel sentimento che ha animato la sua vita di sportivo e di giornalista, e che muove fortemente tutti gli articoli contenuti nel libro: ecco perché il “sentimentale” nel titolo, a sottolineare quell’amore per lo sport, e per la vita, che trasuda da ogni ogni lembo di giornale che a distanza di anni è stato rilegato in questo volume.

Storia sentimentale dello sport italiano è un tuffo nel passato, seguendo il tratto di vittorie, donne e uomini di sport, segnati dalla penna di un giornalista, che ha scritto alcune delle più belle pagine giornalistiche del nostro Paese.