Saranno tre i volumi disponibili questo mese per gli appassionati di fantascienza e i collezionisti della collana Urania.
Per la collana ammiraglia, ecco Se ci sarà un domani di Nancy Kress, il sequel di Nessun domani, romanzo vincitore del premio Nebula nel 2015, e pubblicato in versione estesa nel numero 1656.
Dieci anni dopo la visita dei Deneb sulla Terra, l’umanità si trova in pericolo a causa di letali spore provenienti dallo spazio. Mettendo a frutto la tecnologia aliena, l’umanità è riuscita a creare una nave spaziale in grado di percorrere grandi distanze e raggiungere il pianeta degli alleati extraterrestri, ma quando la Fratellanza arriva a destinazione, la delegazione diplomatica non si trova affatto davanti il tipo di cultura interplanetaria che si aspettava, né tanto meno una soluzione per sconfiggere l’invasione di spore.
Se vorranno salvare la Terra, gli scienziati dovranno fare una corsa contro il tempo. E sembra che il tempo stesso, in qualche modo, abbia deciso di non collaborare.
Nella collana Urania Collezione, invece, è il turno di Aristoi, di Walter Jon Williams, alla sua quarta apparizione nella serie, dopo Metropolitan uscito undici anni fa nel numero 1367, Città di fuoco uscito nel numero 1427, e La città e l’abisso uscito nel numero 1433.
L’umanità ha colonizzato stelle e pianeti, evolvendosi fino a raggiungere livelli tecnologici inimmaginabili prima. A guidarla, in cima alla complessa piramide politica e sociale della galassia, ci sono gli Aristoi, esseri semidivini e semi immortali, che dominano le vicende del mondo reale dal loro Olimpo virtuale, l’Onicron.
Un’utopia ordinata, felice, priva di fame, malattie e guerre. Ma lontano dagli sguardi degli oligarchi, in una zona off-limits del cosmo, qualcuno sta compiendo in segreto degli esperimenti proibiti in grado di sovvertire l’ordine della Logarchia.
Su questa scacchiera si muoverà Gabriel, Aristos ed esteta, in cerca del bandolo della matassa che rischia di infrangere l’utopia. Lo farà insieme ai suoi dàimones, molteplici copie di sé stesso, ognuna però con la propria personalità, che gli permettono di avere il dono dell’ubiquità.
Per la collana Urania Jumbo, ecco il ritorno di Ian McDonald, con il suo romanzo stand alone La Terra infranta, che affronta un tema molto a cuore dello scrittore, ovvero il conflitto religioso e nazionale che ancora insanguina la sua Irlanda.
Nata e cresciuta nel villaggio di Chepsenyt, sulla Terra di un futuro lontano, Mathembe Fileli è circondata da persone che hanno imparato a vivere in armonia con la natura, grazie ad avanzatissime conoscenze di ingegneria genetica, e in un perfetto equilibrio tra le differenti religioni, credenze e culture dell’umanità.
Purtroppo, questa enclave armoniosa si trova ai bordi dell’Impero Oltre il Fiume, che di pacifico ha ben poco, e quando le truppe dell’Impero scopriranno che i suoi abitanti nascondono dei ribelli, il villaggio verrà dato alle fiamme.
Mathembe, vittima di una violenta oppressione politica e religiosa, si ritroverà suo malgrado ad allungare le file dei profughi, e dovrà imparare a lottare per sopravvivere e per ritrovare la sua famiglia.