Milano per un romanista è sempre stata una città sinonimo di disfatta. O quantomeno di disagio. Diciamo che le vittorie eclatanti a Milano non sono molte e ce le ricordiamo più o meno tutte. Tutte quelle recenti almeno.
E diciamo pure che, anche nei momenti di massima prestanza e gioia a Milano abbiamo sempre preso una bastonata.
Abbiamo vinto lo scudetto nel 2001? Sì ma a Milano abbiamo sempre perso.
Abbiamo raggiunto la finale di coppa Italia? Sì ma l’Inter o il Milan tanto ci battono in finale.
Stiamo messi male e a San Siro potremmo trovare un riscatto? Col cavolo, Milan e Inter storicamente ci hanno sempre fatto male.
Inutile girarci attorno.
Milano, per la Roma è un monito.
Un costante asterisco sopra la nostra testa che ci rimanda a una scritta piccola piccola in fondo alla pagina che dice:
La vita calcistica è ciclica e anche quando ti sta dicendo bene all’improvviso possono calare le tenebre sulla tua serie A per ricordarti che l’inverno di Game of thrones a confronto è una noiosa giornata di ferragosto.
Insomma, ci siamo capiti.
San Siro e l’Inter possono sempre riservarci sgradite sorprese, soprattutto poi se ci andiamo in forma, ma sono in forma ance loro e loro stavolta saranno primi in classifica.
Per questo motivo, come monito a ricordarci la ciclicità e la stagionalità del calcio e della Serie A, per Inter – Roma (venerdì 6 dicembre ore 20:45) ho scelto Stagioni diverse di Stephen King.
Racconti ambientati in stagioni diverse per ricordarci, per l’appunto, la ciclicità della vita e che dopo l’estate arriva l’autunno, che bisogna sempre puntare al meglio ma comunque temere il peggio e non aver paura di un po’ di sano horror.
Che sia per 90 minuti o per 38 partite.