Terminata la lettura de L’ultimo conclave, il nuovo libro di Glenn Cooper per Editrice Nord, si viene assaliti da una sana dose di malinconia.
Prima tra tutte, quella per Cal Donovan, il protagonista nato dalla penna e dalla fantasia di Cooper, che torna nell’ottavo capitolo della sua serie, mostrando un’evoluzione che lo rende sempre assolutamente attuale e credibile.
In questa nuova avventura, Donovan si trova a Roma a seguito della morte di Papa Giovanni XXIV, suo caro amico.
Mentre commenta per la CNN l’inizio dei lavori del nuovo conclave, la città viene sconvolta da una vicenda unica nella Storia della Chiesa cattolica: la scomparsa dei cardinali riuniti all’interno della Cappella Sistina.
Ben presto la notizia di espande fino a diventare, così come prevedibile, un’affaire di interesse globale.
La vicenda coinvolge da subito il lettore, e si snoda velocemente tra colpi di scena e complesse indagini, nelle quali Donovan avrà al suo fianco Emilio Celestino, capo delle guardie vaticane, nonché fratello di Elisabetta Celestino, primo Segretario di Stato donna nella storia della Santa Sede. Eli prende in mano il timone della Chiesa in un particolare momento, contrassegnato da una profonda emergenza, che si abbatte proprio durante il periodo di assenza di un papa eletto.
A fare da sfondo all’inizio della narrazione è la città di Roma, con la sua millenaria storia, che diventa ben presto il punto di inizio di un viaggio, che porterà Donovan e gli altri investigatori lontano dalla Città Eterna, sulle tracce dei cardinali scomparsi.
Cooper dimostra di conoscere a fondo Roma, padroneggiando abilmente sia gli aspetti storici, che quelli urbanistici, conducendo sapientemente l’azione in varie location della Capitale.
Ne scaturisce un romanzo ricco di luoghi, ma anche di personaggi, questi molto diversi tra loro.
Il lettore viene accompagnato all’interno di una vicenda che si muove su diversi piani temporali: alla storia principale, che si svolge in un futuro molto prossimo, se ne lega un’altra molto profonda e particolare, che affonda le sue radici all’inizio del 1200.
Questo secondo piano temporale non è solo il pretesto sul quale poggia l’arco narrativo e investigativo, ma è soprattutto un’interessantissima finestra culturale sulla quale il lettore può affacciarsi e scoprire un capitolo della storia europea, del quale probabilmente non era a conoscenza.
Ed è proprio questo salto all’indietro di quasi 800 anni, che conferisce una tridimensionalità al mistero che Donovan e compagni cercheranno di risolvere, perché rappresenta l’elemento in più che resta nel nostro bagaglio culturale, una volta terminata la lettura del libro.
Un altro personaggio del quale si sente l’immediata nostalgia è Elisabetta Celestino, che con il suo carisma e la sua discrezione sa conquistare il lettore: mai sopra le righe, nonostante si trovi ad essere la personalità più importante all’interno di un mondo ecclesiastico per lo più a lei avverso.
La Segretaria di Stato dimostra di essere ferma e centrata, sapendo convincere il lettore con la sua risolutezza e la sua lucidità, nonostante sia chiamata ad interagire con alti prelati senza scrupoli che vorrebbero a tutti i costi la sua testa.
La lettura de L’ultimo conclave è senza dubbio un’esperienza estremamente arricchente, nella quale fare un viaggio spazio-temporale all’interno delle storie sapientemente cucite da Glenn Cooper, che vanno a formare un romanzo godibile, che merita una lettura attenta e approfondita, capace di trattenere tutti i numerosi spunti di riflessione presenti nel volume.
Clicca qui per acquistare il libro su Amazon.