STEREONOTTE: quando la Rai faceva la “radio libera”

Con la prima edizione esaurita in dieci giorni e in testa alle classifiche di settore dei maggiori store digitali come IBS, Amazon, Mondadori e Feltrinelli, è in uscita la ristampa di “Raistereonotte – Il libro” (Iacobelli Editore), a cura di Giampiero Vigorito e dei conduttori della trasmissione radiofonica in onda sulle frequenze Rai dal 1982 al 1995. Con la prefazione di Carlo Massarini, il libro racconta la storia del programma che ha contraddistinto più di una decade nell’evoluzione della stereofonia in Italia e tuttora costituisce il punto di riferimento di milioni di ascoltatori.


RAISTEREONOTTE nella storia

Con l’avvio della stereofonia in FM e la massiccia proliferazione delle radio private, l’8 novembre 1982 la Rai tenta il rilancio della radiofonia, aprendo tre nuovi canali in FM dalle 15 alle 6 del mattino: RaiStereoUno, RaiStereoDue e RaiStereoNotte. Canali di musica e notizie dedicati ai più giovani e di taglio più innovativo rispetto a Radiouno e Radiodue (ascoltabili anche sulle onde medie), che invece continuavano a trasmettere i loro programmi di stampo più tradizionale per fasce di età più alte. Sin dalle prime trasmissioni, il programma ebbe notevole successo e ascolti molto alti. Le reti radiofoniche della Rai, nelle ore diurne di solito superate nell’ascolto dalle allora nascenti radio private, proprio grazie a questo programma triplicavano l’audience, ottenendo risultati straordinari e inusuali dato l’insolito orario del programma. Il successo fu dovuto in gran parte alla formula che prevedeva l’alternarsi, nel corso della notte, di quattro conduttori liberi di proporre e commentare – all’interno del proprio spazio – generi musicali difficilmente ascoltabili nel corso della programmazione diurna e serale, rock, jazz, rhythm’n’blues, folk, elettronica, canzone d’autore, musica d’avanguardia, ma anche classici di ogni epoca.


IL LIBRO

In primo piano le testimonianze condivise dai collaboratori storici che si sono alternati per 14 anni ai microfoni degli studi di via Po a Roma: Ernesto Assante, Stefano Bonagura, Marco Boccitto, Giuseppe Carboni, Alberto Castelli, Luciano Ceri, Marco Cestoni, Massimo Cotto, Carlo De Blasio, Teresa De Santis, Patrizia De Rossi, Emiliano Li Castro, Felice Liperi, Stefano Mannucci, Massimo Mapelli, Max Prestia, Alex Righi, Enrico Sisti, Fabrizio Stramacci e Ida Tiberio.

“Un viaggio a ritroso nel tempo – scrive Giampiero Vigorito – per rivivere una volta ancora le storie, gli aneddoti, le voci di una trasmissione che è entrata nell’immaginario collettivo e che ha scavato un solco nel cuore di quelle creature della notte che hanno dedicato alla musica le ore che li accompagnavano nello studio, nel lavoro, negli impegni notturni”.

Da Renzo Arbore a Claudio Baglioni, da Edoardo Bennato a Ligabue, sono più di 40 i personaggi della cultura, dello spettacolo e della musica che hanno voluto prendere parte al progetto per rievocare in queste pagine il ricordo di un programma che ha fatto delle loro notti una dimensione dell’anima e rimane per tutti ancora oggi una intramontabile trasmissione di culto.

Un’occasione per immergersi in una stagione irripetibile per il mondo della cultura musicale e di una intera generazione che non ha mai smesso di amare la radio.

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