Roma è a pezzi.
Forse in duemila e passa anni di storia la barca sembra veramente alla deriva. Rotta, rabberciata, priva di un condottiero e senza più voglia. Ed è proprio quella la cosa che fa più male. Roma sa ridere di sé stessa, dei sui difetti, dei suoi personaggi, dei suoi capetti ed è questo che la rende forte, inattaccabile, che le ispessisce la pelle rendendola insensibile, ma anche inattaccabile. Però svogliata, al di là dei luoghi comuni, Roma non è mai stata.
In una Capitale che si sta ricordando di farsi bella a pochi mesi dalle elezioni e in cui assessori e minisindaci si affrettano a far vedere i risultati di potature, asfalti e piste ciclabili, sperando che i cittadini si scordino quello che è successo nei quattro anni e mezzo precedenti (cioè NULLA) un’altra notizia tiene banco in queste ore, tra le strade di Roma.
Sembra infatti che sia stato identificato e denunciato lo street artist Geco. Ora vorrei soprassedere sulle esultanze da stadio, che onestamente mi aspetterei davanti all’arresto di qualche latitante. E non scendo nemmeno nei dettagli dei commenti social di siti che desiderano il decoro, ma che sono sgamati da anni e sono loro a essere indecorosi. Se il male di Roma è Geco allora probabilmente in tanti non ci stanno capendo nulla. Cara Sindaca, viva Geco e abbasso i suoi assessori. Non avete fatto nulla per 4 anni e adesso vi state svegliando. Meno piste ciclabili farlocche ad Ostia e più muri di Geco.
Sapete quante volte col freddo, incazzato, sotto un lampione, con lo sguardo basso, il cappuccio in testa e le mani in tasca ho aspettato un bus che non arrivava mai? E sapete chi mi faceva compagnia in quei momenti? Quasi sempre la musica nelle orecchie e poi una scritta “Geco” più o meno grande e piazzata davanti a me. Geco è Roma, quella Roma che non fa schifo e io sto con lui. Geco è la Roma che resiste a testa alta, nonostante tutto e che ti ricorda che tra le crepe di un palazzo che cade a pezzi in periferia può nascondersi qualcosa di nuovo, di bello, forse una speranza. Se dovete fare qualche marchetta elettorale andate ad asfaltare altre strade che la lista è ancora lunga e le elezioni non sono poi così lontane. I romani fanno tanti errori, ma hanno pure una buona memoria. Dal 753 avanti cristo, dice la leggenda.
Noi stiamo con GECO e vi spieghiamo il perché
