Cartoline dall’America.
Immagini che sono anche dei pezzi di un puzzle e che scendono in profondità, ma se osservate nella loro totalità raccontano tutto quello che non potete non sapere sugli Stati Uniti d’America a meno di quattro mesi dalle elezioni presidenziali. Questa è l’America è il libro che Francesco Costa – vicedirettore de Il Post e grande conoscitore della politica e della cultura statunitense – ha scritto per raccontarci la vera America che è uno spazio sterminato molto distante dai luoghi comuni che ci ingannano spesso facendoci pensare di conoscere bene una terra che forse non è ben conosciuta nemmeno dai suoi stessi abitanti. Il sogno americano è reale, quella terra è stata pensata per essere abitata da persone degne di portare avanti un sogno e di poter lottare per un’ideale. L’America intesa sulla carta costituzionale deve garantire la felicità dei suoi cittadini prima ancora che la loro nazionalità. Perché se sposi l’America, poi americano ci diventi, in un modo o nell’altro. Questa è l’America (Mondadori), 18€.
Voglio essere un boxeur latino.
C’è un momento durante la lettura di Storia di un boxeur latino vi chiederete se non sia lo stesso Gianni Minà – che vi sta raccontando in prima persona la sua vita – un personaggio letterario uscito da un romanzo. Minà si trova sempre al posto giusto nel momento giusto. Fiuto, fortuna, casualità. Chiamatelo come volete. La sua vita di è un romanzo di formazione da leggere ad alta voce. A un certo punto del libro l’autore dice che “la vita dei jazzisti e dei boxeur in fondo sono simili, piene di storie improbabili che non smetterebbero mai di raccontarti e tu che resti lì a bocca aperta ad ascoltare”. Ecco la vita di Minà è come la vita di un Boxeur: immaginatevi davanti a lui seduti comodi su una poltrona ad ascoltarla. Guardatevi dall’esterno, sì avete la bocca aperta.
Storia di un boxeur latino (minimum fax), 16 euro.
Due di picche. Un libro che sembra una serie TV (bella!).
Catanzaro durante i giorni del lockdown ha mandato in stampa il suo nuovo libro (il quarto in sei anni) con l’editore Homo Scrivens perché le storie devono essere raccontate anche in tempi non propriamente favorevoli per il mercato editoriale. In fondo è questo il compito di chi racconta cose. Il libro è Due di picche ed è un racconto che si legge, pagina dopo pagina, con il piglio della serialità televisiva (ed è un complimento!). Due di picche racconta la storia di Mirko, Dante e Romualdo: tre menti brillanti in grado di affrontare qualsiasi problema tranne uno: trovare una fidanzata. A insegnar loro l’antica arte della seduzione ci proverà Massimo Valsecchi, ex divo dei fotoromanzi, forse un po’ invecchiato, ma ancora in grado di conquistare qualsiasi donna, oltre che esperto di trucchi e strategie amorose… Riusciranno i nostri eroi nell’ardua impresa o spetterà loro il più classico dei due di picche?
Due di picche, Homo Scrivens, 15€
Dinosauri simpatici che ce l’hanno fatta. Al Bano, invece…
Dinosauri che ce l’hanno fatta è un viaggio di oltre 130 pagine nel Mesozoico, l’era in cui la terra è stata dominata dai dinosauri. E mentre scopriamo che quei 186 milioni di anni sono suddivisi in tre sotto-ere (Triassico, Giurassico e Cretaceo) senza accorgercene stiamo anche ridendo. Ridere e imparare. È questo il segreto di questo libro che tra luoghi comuni, eventi noti e gag esilaranti ci pone al centro degli eventi per comprendere il processo di fossilizzazione o che i dinosauri sono scomparsi 65 milioni di anni fa, un tempo quasi impossibile da “pensare” soprattutto se vicino ci mettiamo l’informazione che l’homo sapiens sarebbe databile a “soli” 200 mila anni fa. Due porzioni di tempo impossibili da mettere in relazione, non ce ne voglia Al Bano…
Dinosauri che ce l’hanno fatta (Laterza) 15 euro.
Piccole storie a chi?
Perché il 3 febbraio del 1959 è universalmente riconosciuto come il giorno in cui è morta la musica? Chi era Nunziatina, la partigiana che scampò due volte alla fucilazione? E chi erano gli emigranti italiani clandestini chiamati i «fenicotteri», che cercavano di entrare in Francia negli anni Sessanta attraverso il Passo della morte? A queste domande dà risposta Johannes Bückler. L’autore – come in una Spoon River 2.0 – racconta storie in prima persona facendoci conoscere le vite di donne e uomini, protagonisti noti e sconosciuti della storia, della società, delle arti e dello sport degli ultimi cento anni. Nessuno sa chi si nasconda dietro questo pseudonimo. Nessuno sa chi ha raccontato le storie contenute in questo libro. Ma, come scrivono gli editori nel risvolto di copertina – diciamoci la verità: è poi così importante saperlo? Lasciamo che siano le storie a parlare.
Non esistono piccole storie, People, 15€.