Emiliano Reali ci presenta il “suo” Seme della speranza. Un fantasy dalle tinte green

Emiliano Reali, scrittore e giornalista (Il Mattino, Huffington Post), ci ha raccontato il suo ultimo libro: un fantasy che si chiama Il Seme della speranza, adottato dalle scuole che lo leggeranno in questa estate e a partire da settembre, e che rimetterà al centro della narrazione valori importanti per riappropriarci del nostro mondo e delle nostre vite.

Come ti è venuto in mente di fondere il mondo fantasy con le tematiche ambientaliste?
Amo la natura e soffro nel vederla mutilata dalla noncuranza dell’essere umano; la fantasia riveste un ruolo fondamentale nella mia vita, come àncora e strumento per oppormi all’iper razionalità dilagante e come mezzo per avere una visione più ampia e elastica del tutto. Quindi non ho dovuto far altro che lasciar uscire quello che sento.

La definizione eco-fantasy che ho letto in giro per definire Il Seme della speranza è stata coniata appositamente o se ci sono altri lavori di questo tipo?
La definizione eco-fantasy in verità non l’avevo mai sentita prima, e se davvero fosse stata coniata per definire il mio libro ne sarei lusingato.

Il fantasy e la tematica ambientale sono argomenti che hai già trattato in passato? C’è un libro Fantasy a cui ti ispiri e che in qualche modo ti ha forgiato? 
In passato mi sono lanciato in alcune incursioni nel mondo dei più piccoli con due favole illustrate che sono state utilizzate nelle scuole e anche all’interno di quei testi il tema ambientale era presente. D’altronde la terra è la nostra casa e la stiamo distruggendo, non è possibile ignorarlo. Non ho un modello né in ambito fantasy né per quanto concerne la letteratura per adulti, credo che ispirarmi a qualcuno mortificherebbe la mia essenza. Ovviamente sono consapevole dei rischi della mia affermazione, ricalcare certi schemi o dinamiche di sicuro successo agevolerebbe il risultato, però quella è una strada dove non mi sento a mio agio. Comunque il primo libro fantasy che ho comprato è stato “Il signore degli anelli” di Tolkien, lo presi perché ai tempi giocavo a Dungeons & Dragons e lì dentro avrei trovato la chiave per decifrare un codice.

Quanta attualità troviamo dentro Il Seme della speranza?
Moltissima, credo questo sia uno degli elementi che stanno funzionando maggiormente. La tematica ambientale come abbiamo già detto, la disumanizzazione dei rapporti, lo sfruttamento degli esseri umani, solo per citarne alcuni. Ho tentato di parlare con leggerezza di temi importanti.

Hai dichiarato a in un’intervista televisiva che alcune scuole lo hanno adottato come libro di lettura estivo. Di che classi si tratta, ma soprattutto che effetto ti fa?
Il mio libro è stato assegnato come lettura estiva ai ragazzi di alcuni istituti superiori e di alcune scuole medie per il momento. Una delle scuole medie che lo hanno assegnato è proprio quella dove andavo da ragazzino, anche se ai miei tempi si chiamava Pier Luigi Nervi e oggi si chiama Falcone. Altre scuole lo assegneranno a settembre come lettura per il prossimo anno scolastico e spero proprio che tra queste ci sarà anche il Liceo Scientifico Nomentano, ovvero l’istituto da me frequentato. Inoltre da settembre ci saranno anche degli insegnanti di scuola primaria che lo utilizzeranno per i ragazzini di quinta per lavorare sui concetti affrontati nel libro.

Ti propongo un gioco “estivo” per aiutare i lettori a capire se portarsi il tuo libro sotto l’ombrellone. Il buon vecchio gioco del Se fosse…
Se Il Seme della speranza fosse un attore/attrice famoso/a chi sarebbe?

Leonardo Di Caprio, mi piace molto come attore e so che ha donato parecchi soldi per la tutela delle tigri in Nepal.
Se fosse una canzone?
Avrai, è una canzone piena di speranza, la stessa che spero di comunicare col mio libro.
Se fosse un luogo di villeggiatura dove starebbe?
La Tasmania perché è una terra splendida, abitata da animali fantastici, un po’ come il mondo degli spiriti e delle divinità dove è ambientata una parte del mio libro.
Un colore?
Verde e non credo siano necessarie spiegazioni.
E infine se fosse un animale…
Lupo e una volta letto il libro sarà chiaro il perché.

Ultima domanda: hai davanti un adolescente, un insegnante e un genitore. Come spiegheresti con poche battute il tuo libro a ciascuno di loro?
All’adolescente direi: sei pronto a immergerti in un mondo di avventure, combattimenti, magia e ritrovare il valore della vera amicizia?
All’insegnante direi: questo è un piccolo oggetto, fallo brillare in modo che illumini il cammino dei tuoi studenti.
Al genitore direi: sei pronto a risvegliare il ragazzino addormentato in te?