Raccontare, comunicare, leggere. Quattro chiacchiere con LaVyrtuosa

Nell’ormai consueto appuntamento del mercoledì (ore 18) con la versione Live di A casa tutti bene ho intervistato Giulia De Filippo ai più nota sul web e sui social come La Vyrtuosa. Giulia si occupa di strategie di comunicazione digital e social e di organizzazione eventi, ha una laurea in giornalismo e tanta passione per i libri. E proprio da questa passione (che trasmette prevalentemente con i social) inizia la nostra chiacchierata.

CLICCA QUI PER GUARDARE L’INTERVISTA INTEGRALE SUI CANALI ZAMPEDIVERSE

a_casa_tutti_bene_27_maggioPrima di entrare nel vivo della nostra conversazione mi piacerebbe sapere che rapporto hai avuto con i social durante il lockdown. 
Il rapporto di sempre direi. Le mi abitudini sono cambiate poco. Perché ci lavoro e devo essere per forza di cose presente online… e per fortuna il lavoro non si è fermato. Anche a livello personale il rapporto coi social non è cambiato. Quando ho voluto intrattenimento l’ho cercato, quando ho voluto approfondire l’ho fatto e ho notato che è stato anche un periodo di importanti sperimentazioni.

C’è qualcosa in particolare che ti ha colpito? 
Ho visto tanta presenza online che spesso manca da parte delle aziende. Si è compreso che esserci era importante ed era un segnale forte. Poi mi sono piaciute tanto le dirette di Laterza che ogni giorno alle 12 parlavano di attualità con sempre dei link al presente stretto che stavamo vivendo.

Quale social si presta meglio – secondo te – alla narrazione di un libro?
In questo momento Instagram, senza dubbio. Poi con me si parte da lontanissimo, dai blog. Tutto è nato da lì. Ancora oggi per me il blog è uno spazio fondamentale anche se gli dedico meno tempo, ma quando lo faccio ho maggiore profondità e spazio per un certo tipo di scrittura.

Quanto deve durare una storia IG su un libro? 
Domandona… a livello personale non amo quando di un libro mi viene detto tutto. Preferisco pochi dettagli che catturino la mia attenzione. Secondo me, per risponderti, più si è stringati meglio è. Poi se qualcuno vuole parlare di un libro per 15 minuti… libero di farlo. Spesso però si corre il rischio di parlare troppo aggiungendo dettagli inutili o di spoiler che possono rovinare la lettura.

Esiste una grammatica social per raccontare un libro?
Quando racconto un libro mi baso o sulla trama se c’è qualche vicenda particolare oppure non dico nulla della trama e ti parlo solo delle sensazioni e delle riflessioni che mi suscita quel titolo. Sta a te capire dove focalizzarti e come far partire il tuo “racconto”.

Quali sono le regole fondamentali da seguire?
Far vedere il libro, anche qualche tavola se è un graphic novel, ovviamente leggerlo (altrimenti non puoi andare davanti a una telecamera per parlarne), essere spontanei, trovare un proprio stile per costruire fiducia e credibilità con chi sta dall’altra parte.

Ieri l’Aie ha diramato i dati del primo quadrimestre del 2020. 91,1% delle uscite bloccato, 8 milioni di copie vendute in meno e circa 134 milioni di euro di fatturato persi, concentrati tutti tra marzo e aprile. Che ne pensi?
Ci siamo fatti trovare un pochino impreparati, però mi domando se una piccola casa editrice o se una libreria di quartiere avesse già avuto un sito e un e-commerce pronto come sarebbe andata. Non ho risposte, ma la scorsa settimana sul The Guardian si parlava di editoria indipendente inglese, anche lì numeri sconfortanti… però ci sono stati dei dati positivi sull’acquisto dei lettori sui siti delle librerie indipendenti. Ed è qualcosa su cui dovremmo riflettere. Non possiamo pensare di continuare a offrire gli stessi servizi di venti o trenta anni fa.

La fase 2 è iniziata anche per i libri… librerie aperte e novità in arrivo… per chiudere ci dai qualche consiglio?
Due libri ancora non li ho perché escono domani e sono di David Quammen l’autore dell’ormai noto Spillover. Si tratta di due saggi scientifici, ma molto divulgativi e non bisogna essere esperti in materia: L’albero intricato  e La ricerca del predatore alfa.
Poi Biloxi di Mary Miller, un romanzo sul cambiamento, ambientato negli Stati Uniti un bell’esempio di letteratura americana contemporanea.
Un altro libro è Sulla chaise-longue di Marghanita Laski piccolo e si legge velocemente, ma interessantissimo.

Al netto di Spillover che è troppo facile come risposta… che libro ti porti dietro per ricordarti questo periodo? 
Mi è piaciuta tanto La tettonica della placche di Margaux Motin edito da Bao, una autobiografia illustrata dell’autrice mamma single e freelance e poi Giovanissimi di Alessio Forgione pubblicato da NN un libro sull’adolescenza di un ragazzo napoletano a fine Novecento. Potentissimo.