La lettura romanista di questa settimana è Personaggi precari di Vanni Santoni. L’autore toscano (che tra l’altro ha scritto un libro bellissimo su Roberto Baggio) col testo in questione ha dato vita a un piccolo e variegato universo di personaggi.
Sinceri, strani, curiosi, difettosi. Precari appunto. Ci sono (i suddetti personaggi), sono ben stampati sul foglio di carta che stiamo leggendo, sono lì, ma potrebbero anche non esserci più se per qualche attimo distogliamo lo sguardo.
Sono personaggi plausibili che potrebbero prendere vita, uscire da quelle pagine, diventare reali. Magari sono i vostri vicini di treno in questo momento. Oppure la signora in fila dietro di voi o il cassiere del supermercato che vi sta porgendo il pos proprio ora.
Precarietà: provvisorietà costantemente minacciata dal sopraggiungere di eventi pericolosi o addirittura catastrofici.
Precari.
C’è aggettivo migliore per definire i romanisti prima di un derby?
Prima di questo derby, poi?
Secondo me no e per questo ho cercato, ispirandomi al lavoro di Santoni, di costruire un minimondo popolato da qualche romanista – precario. Personaggio da sempre presente nelle vite di tutti noi. Se non siamo noi.
Per esempio…
Mario
Tanto perdiamo. Perdiamo sempre. Non vinceremo mai.
Da trent’anni è la sua tattica. Non ha mai preso un antidepressivo, quindi forse lui è davvero così. Vai a dargli torto?
Giorgione
Daje che se vincemo entramo nella spirale dell’ottimismo e se po’ anora fa’ tutto.
Parla dello scudetto, nello specifico, Giorgione quando parla di tutto.
Kiara
Kiara prima di ogni derby ha un rito tutto suo che l’accompagna dalla partita del taccodimancini. Pure se non frequenta più il Forte Prenestino, prima di andare allo stadio a vedere noi che giochiamo con quelli là – dice proprio così, Kiara fa un giro largo rispetto a casa sua e si ferma qualche minuto davanti all’ingresso del Forte.
Si fuma una sigaretta guardando il vuoto e poi parte per l’Olimpico. Da quando questa tradizione ha iniziato a prendere piede è più o meno cambiato tutto, dentro e fuori di lei. Tranne la sigaretta davanti al Forte prima del derby. Quella no, resiste al tempo e alle intemperie.
Ste
Ste è arrivata in curva Sud col suo fidanzato delle superiori.
Che poi è diventato il fidanzato dell’università.
E poi il fidanzato dei Distinti Sud.
Una mattina ha realizzato che aveva passato metà della sua vita con un cretino. Ste oggi è abbonata da venti anni e ha imparato a dare il giusto peso all’amore che conta.
Er Principe
Il calcio romantico? Il calcio romantico te lo ricordo io com’è che era. Ogni domenica matina che dio mandava su sta tera uscivo e compravo ‘na rosa pe’ mi madre. Poi in Vespa dritto allo stadio. Quadraro-Palla della Farnesina, 22 minuti. Oggi co’ 22 minuti non arivi manco all’immbocco della tangenziale. Ecchetelo il calcio romantico. Aricordalo.
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