Sembra incredibile, ma Lupo Alberto compie 50 anni, mezzo secolo.
Quando è nata la Fattoria McKenzie, e con essa tutti i personaggi creati da Silver, in Italia c’era ancora la prima repubblica e la Tv era prevalentemente in bianco e nero. Chissà che effetto doveva fare allora un lupo tutto blu. C’erano i telefoni a gettoni e si mandavano le cartoline quando si faceva un viaggio. Erano gli anni di piombo, della contestazione, della pesantezza, ma c’era anche la consapevolezza che tutti, volendo, potevano riuscire a diventare qualsaisi cosa volessero.
Sullo sfondo di questa Italia, sul Corriere dei Ragazzi del 17 febbraio 1974, fa il suo esordio Lupo Alberto. Nelle mante di Silver avrebbe dovuto intitolarsi La fattoria McKenzie e Lupo Alberto non avrebbe dovuto essere il protagonista unico ma uno dei personaggi principali insieme alla sua fidanzata, Marta la gallina, e al cane da guardia Mosé, ma sembra che il redattore della rivista Alfredo Castelli decise di intitolare la striscia al personaggio.
Noi di Liberementi abbiamo chiesto a Silver di condividere un ricordo sulla nascita del suo più prolifico progetto: Quando ho creato Lupo Alberto lavoravo con Bonvi, sui suoi personaggi. Furono proprio lo stesso Bonvi e Alfredo Castelli a convincermi a ideare delle strisce a fumetti che fossero totalmente mie. Fu così che diedi vita alla fattoria McKenzie e tutti i suoi personaggi. Nonostante siano passati cinque decenni, noto con piacere che mantengono la vitalità di un tempo e che sono ancora in grado di attrarre lettori e appassionati. Si tratta di qualcosa che ormai fa parte di me, e mi fa stare bene.
La serie venne realizzata per un decennio nel formato a strisce per poi passare nel 1984 al formato a tavole. Lupo Alberto divenne un vero e proprio fenomeno sociale tra la metà degli anni Ottanta e i Novanta. Ai personaggi dei fumetti sono ispirate due serie di cartoni animati, alcuni videogiochi, infinite declinazioni di merchandising e anche molte campagne sociali. Tra queste la più discussa (e nota) è certamente quella sull’AIDS diffusa attraverso l’opuscolo Come ti frego il virus! che ebbe il merito di introdurre un dialogo sull’uso del preservativo grazie a un linguaggio giovane e ironico. L’opuscolo stampato inizialmente in 300.000 copie arrivò velocemente a 6 milioni, passò per le discoteche e arrivò fin dentro le scuole generando non poche polemiche. Eravamo nel 1991, nel bel mezzo dell’italia democristiana, e parlare di sesso non a fini procreativi e di precauzioni non era la cosa più ovvia del mondo.
50 anni riletti dai fumettisti di oggi
Per celebrare questo mezzo secolo di storia arriva in libreria Tutto un altro Lupo Alberto (Gigaciao) un’opera unica e imperdibile, disponibile in libreria e fumetteria dal 15 ottobre, che in oltre 180 pagine racchiude più di 30 storie realizzate da giovani e talentuosi autori, un vero e proprio atto d’amore nei confronti dei personaggi creati dal mitico Guido Silvestri, in arte Silver. Abbiamo chiesto una battuta uno degli editori, Giacomo Bevilacqua: Abbiamo fondato Gigaciao con l’idea di pubblicare e dare voce ad autori e autrici giovani, e calcolato che a 50 anni, oggi, sei ancora giovanissimo, questo compleanno del giovane Alberto non poteva capitare più a fagiolo di così. Celebrare il lupo più indipendente del fumetto italiano sotto il nostro indipendentissimo tetto, con un gruppo incredibile di autori e autrici giovani che gli hanno dato una nuovissima voce, è come se l’universo avesse fatto CLICK.
Un libro perfetto per ripercorrere una delle più longeve storie del fumetto nostrano e perché no anche per invogliare i più giovani a rileggere qualche tavola del passato. Altri cinquanta di questi giorni, Lupo Alberto!