Un camper, una stazione radio portatile e la voglia di narrare un Paese che riparte. L’idea di Margherita Schirmacher

Margherita Schirmacher ha 31 anni (sì, ma tra qualche giorno, precisa soridendo) ed è speaker e autrice di una trasmissione radiofonica che si chiama Ticket to Read nella quale parla di libri, musica, racconta aneddoti… una trasmissione un po’ caotica che trasmetto non a caso su RadioKaosItaly.

Margherita ha un piano per quando sarà possibile attuarlo. Prendere un camper (a proposito cerca uno sponsor che possa metterglielo a disposizione) e mettersi in viaggio da Roma verso il nord fermandosi a salutare i propri parenti e a raccontare per radio l’Italia che riparte.

In questi mesi passati chiusa da sola in casa mia mi ha salvato emotivamente il fatto di aver avuto a casa tutta l’attrezzatura necessaria per poter trasmettere. E così un giorno sì, un giorno no sono andata in onda. I familiari sono stati e sono tutt’ora i miei primi ascoltatori. La mia è una famiglia numerosa che – come tante altre – è sparsa tra diverse regioni. Il nucleo è a Roma, poi qualcuno è in Umbria, a Spoleto, qualcuno è in Toscana, chi a Firenze, chi a San Polo in Chianti, chi nel grossetano, chi a Livorno. Altri a Milano e a Torino. Parlo a loro più tramite radio che al telefono. E non vedo l’ora di mettermi in viaggio per raggiungerli e incontrarli, con tutte le premure del caso.

Come immagini il tuo viaggio?  
Sarà un viaggio affatto scontato da affrontare dal punto di vista emotivo, dopo mesi di stasi dentro quattro mura. Vorrei innanzitutto affrontarlo con lentezza. All’inizio ho pensato di andare a piedi. Ma poi mi sono resa conto che non riuscirei a staccarmi da ciò che mi ha fatto compagnia e mi ha dato un motivo per affrontare a schiena dritta questi mesi. Il mio piccolo studio portatile, il microfono, l’asta, l’interfaccia audio, il software di regia, la messa in onda. Come potrei staccarmene? E poi anche se facessi un cammino dove potrei dormire? Gli ostelli riapriranno? Sarà sicuro? Mi sono messa alla ricerca di un compromesso.

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Ti stai già organizzando? 
La mia idea ora è questa: vorrei trovare un camper dove poter dormire, piazzarci dentro tutta l’attrezzatura, e mettermi in viaggio verso “i miei” realizzando una diretta al giorno che racconti ciò che succede e anche chi incontro. Credo partirò da sola, innanzitutto per motivi di sicurezza e se qualcuno vorrà unirsi… dovrà stare in un’altra macchina! Non dovrò fare per forza 300 km al giorno, me ne bastano anche 50. Ormai la lentezza è dentro di noi, non me la sento di muovermi troppo velocemente. La cronologia del mio cellulare mi dice che il percorso più lungo che ho fatto in macchina da marzo è di 2 chilometri. Due chilometri!

Sarebbe anche un modo per raccontare l’Italia che riparte? Una specie di Giro d’Italia post bellico e senza bici, ma con un camper che entra dentro le case della gente. Le invoglia a uscire fuori…
Certo, sarò molto curiosa di soffermarmi a vedere e raccontare nella diretta radio quotidiana i comportamenti alle prime piccole riaperture. Non credo accadrà nulla di epico alla “un nuovo rinascimento italiano” però sono sicura che ci saranno tante situazioni buffe in giro. Vedere, raccontare… e incontrare. Ci sono alcune donne e uomini che lavorano come musicisti, scrittori, illustratori, organizzatori di eventi culturali che abitano in piccoli centri o in piena campagna, proprio lungo le strade che vorrei percorrere. Mi fermerò a trovarli e a intervistarli in diretta. Sai quando ti incontri a Roma e prometti “un giorno verrò a trovarti?” ecco forse ora è il momento. La loro è un’esistenza doppiamente sospesa che non si sa quando riprenderà e voglio dar loro voce nella mia trasmissione. A distanza, protetti, capirò via via come fare coi microfoni…

Progetto senza titolo


Lo faresti anche collegando dei libri alle località dove ti fermi?

Pensa che quella è l’idea primigenia della trasmissione. Ticket to read voleva essere un viaggio dell’Italia per raccontare i luoghi dei romanzi. Poi ha preso una piega molto meno definita. Alla fine al libro ci arrivo sempre parlando di altro. Ma sicuramente andrò in qualche località mossa da un libro. Tra l’altro uno dei viaggi in macchina più belli che ho fatto è stata per andare al Vittoriale di D’Annunzio, sempre partendo da Roma, da sola.

Da quando a quando?
Non so quando partirò. Dovrei capire quando riapriranno i confini regionali, quali saranno le regole. Quali regioni riapriranno, se ci saranno zone rosse. Fine maggio? Giugno? Sarebbe bello e molto poetico riuscire a essere il 7 giugno a San Polo in Chianti perché quel giorno sarà il compleanno di mio padre, si potrà stare all’aperto a brindare insieme. A meno che non piova. Vedi? Ormai metà del nostro cervello si è settata sull’elaborazione di previsioni strategiche e all’immaginazione di difficoltà tecniche. Che buffo.

Da dove partirai?
Ecco, se non so dirti quando partirò so risponderti sul dove: la prima puntata sarà dal giardino di mia madre, a Roma, così la saluto prima di partire, mi faccio ripetere tutte le raccomandazioni tipiche delle mamme e le rubo un po’ di provviste dalla dispensa prima di imboccare l’Aurelia!